(ANSA) – MADRID, 16 GIU – È servito un triangolo tra
investigatori di tre Paesi, ovvero Spagna, Italia e Usa. Ma ne è
valsa la pena. Si tratta del ritrovamento di un piccolo altare
romano, rubato nel 1962 dal Museo Archeologico di Tarragona e
poi finito tra le mani di un privato negli Stati Uniti, proprio
oggi restituito al luogo di custodia originale. Un lieto fine
arrivato a sette anni dalla segnalazione che aveva fatto partire
le indagini, arrivata dai carabinieri.
Era stata infatti proprio l’Arma a ravvisare la presenza
dell’altare, di marmo bianco e 12 centimetri di altezza, nel
catalogo delle opere vendute da una casa d’aste americana.
Grazie a successivi accertamenti della Polizia Nazionale
spagnola e dell’agenzia statunitense Ice, è poi venuto alla luce
che il reperto era prima stato incorporato in una collezione
britannica, poi venduto da una casa d’aste del Regno Unito a una
degli Usa. Infine, il pezzo è stato venduto a un privato
cittadino, che ha deciso di restituirlo volontariamente, spiega
una nota ufficiale.
L’altare è stato riconsegnato al museo di Tarragona con una
cerimonia ufficiale, a cui hanno partecipato la console a
Barcellona Alessandra Di Pippo, il subdelegato del Governo
spagnolo a Tarragona Joan Sabaté Borràs, la direttrice del Museo
Archeologico Mònica Borrell, il capo della Brigata del
Patrimonio Storico della Polizia Nazionale spagnola, Montserrat
de Pedro Esteban, il tenente colonnello Luigi Spadaro e il
brigadiere capo Fabio Di Prospero.
Questo evento avviene dopo che, la scorsa settimana, la
Spagna ha restituito all’Italia un quadro e una scultura in
legno dei secoli XVI-XVII rubati rispettivamente a Bologna e a
Lecce e rinvenuti nel Paese iberico. (ANSA).
Fonte Ansa.it