Spotlight, cos’è e come si utilizza

Spotlight è il programma Apple pensato per effettuare una ricerca su Mac: un motore di ricerca che sfrutta i metadati e che può essere attivato rapidamente tramite scorciatoie da tastiera specifiche.

Spotlight restituisce risultati in base a categorie diverse: dai file alle pagine web. L’utente può affinare la ricerca ricorrendo agli operatori. In alternativa può esplicitare le sue necessità ricorrendo al semplice linguaggio naturale. 

La restituzione di Spotlight viene generalmente divisa in funzioni più specifiche: a partire dalla ricerca istantanea, fino ad arrivare alla ricerca dei prefissi. Dall’indicizzazione istantanea alle cosiddette ricerche booleane.

Cos’è Spotlight

Credits Krisda / Shutterstock.com

Spotlight è fondamentalmente la funzione di ricerca su Mac: un software di desktop search sviluppato da Apple e introdotto nei suoi dispositivi a partire dall’aggiornamento al sistema operativo macOS X 10.4 Tiger

Tiger è stato presentato al pubblico nell’aprile del 2005 e da allora Spotlight è rimasto sempre presente all’interno dei vari Mac, MacBook, Mac mini, e Mac Pro. Inoltre, a partire dal 2009, la funzione di ricerca Spotlight è stata integrata anche negli iPhone, negli iPod e negli iPad

Dal punto di vista tecnico Spotlight assomiglia a un motore di ricerca basato su metadati: quelle informazioni utilizzate per descrivere altri insiemi di dati. Il sistema operativo macOS salva i metadati all’interno di file nascosti in formato proprietario .DS Store.

L’utente interagisce con Spotlight inserendo parole chiave all’interno di un’apposita barra di ricerca. Il programma può contare su un database di parole chiave e metadati, salvati direttamente all’interno del disco rigido del dispositivo. 

Spotlight analizza la richiesta dell’utente e lo indirizza verso una serie di risultati. Un aspetto da tenere a mente è che soltanto alcuni dei risultati vengono gestiti nativamente dal software: è il caso ad esempio dei documenti di testo, delle immagini e delle applicazioni contatti. Ma anche della musica gestita dal programma proprietario iTunes, delle email gestite dal programma proprietario Mail e dei file iCal gestiti dal programma proprietario Calendario. 

Come usare Spotlight e le sue funzioni

Apple

Credits WeDesing / Shutterstock.com

Per avviare una ricerca su Mac con Spotlight è possibile fare clic con il tasto sinistro del mouse sull’icona a forma di lente di ingrandimento posizionata nella parte in alto a destra del desktop.

In alternativa è possibile utilizzare le scorciatoie da tastiera e premere contemporaneamente i tasti Command (⌘) e Spazio. Nel caso in cui l’utente prema contemporaneamente i tasti Command (⌘), Spazio e Option () verrà aperta una finestra di ricerca Spotlight. 

Le finestre Spotlight non fanno parte del Finder macOS. Ciononostante è possibile salvare le ricerche effettuate all’interno di particolari smart folder: cartelle virtuali che ospitano contenuti aggiornati dinamicamente. Per visualizzare gli smart folder salvati è possibile aprire il Finder macOS e poi premere contemporaneamente i tasti Command () e F

Per avviare una ricerca su Mac con Spotlight è possibile ricorrere a diverse scelte rapide da tastiera

Le funzioni di Spotlight possono essere organizzate in base a categorie e comportamenti differenti. La prima è quella della ricerca istantanea: in questo caso l’interfaccia fornisce un risultato immediato in base alla digitazione dell’utente. 

La funzione di indicizzazione istantanea riguarda sia i file nuovi che quelli modificati. In questo caso Spotlight aggiorna il suo indice autonomamente, ogni qualvolta venga modificato un file. La funzione di ricerca dei prefissi permette di individuare parole chiave partendo da semplici gruppi di lettere.

Infine la funzione di ricerche booleane, che di default utilizza l’operatore AND. Ciò vuol dire che se l’utente inserisce due o tre parole chiave, Spotlight fornirà risultati che le contengano tutte. Per attivare l’operatore OR bisogna computare “I”: in questo modo Spotlight andrà a restituire tutte le occorrenze in cui compaia almeno una parola chiave cercata. Inserendo il carattere “-” è possibile rendere negativo un qualsiasi criterio.

Per effettuare una ricerca limitata a un tipo di risultato è possibile usarel’operatore “kind: <query>”. Questo operatore permette di filtrare per cartelle, applicazioni o tipi di file. Ma anche per contenuti più specifici, come ad esempio i promemoria o gli eventi del Calendario.

Uso avanzato di Spotlight

Persona che usa il Mac

Credits Farknot Architect / Shutterstock.com

In conclusione, spazio ad alcuni iter specifici di Spotlight, che permettono di usufruire al meglio di tutte le potenzialità del software. Ad esempio molti utenti non sanno che è possibile osservare una preview dei risultati che verranno forniti a seguito di una ricerca su Mac. 

Per visualizzare il classico elenco di risultati Spotlight, occorre digitare il tasto Invio. Per osservare una preview bisogna invece utilizzare la freccia direzionale della tastiera che punta verso il basso.

I risultati forniti da Spotlight sono file che possono essere aperti con una seconda pressione del tasto Invio o, in alternativa, con un doppio clic sul tasto sinistro del mouse.

L’utente però può scegliere di aprire non il singolo file, quanto piuttosto la cartella che lo contiene. Per ottenere questa funzione bisogna evidenziare il file in questione e poi premere contemporaneamente i tasti Command () e Invio.

I risultati forniti da Spotlight sono organizzati in sezioni o categorie specifiche: ad esempio Documenti, Mappe o Eventi e Promemoria. Ma anche Email, Segnalibri o Foto. Per scorrere tra un risultato e l’altro è sufficiente usare le frecce direzionali della tastiera. Per muoversi direttamente tra sezioni bisogna invece premere contemporaneamente la freccia direzionale e il tasto Command ().

Infine una rapida sottolineatura sulle ricerche su Mac in linguaggio naturale. Nei capoversi precedenti sono stati mostrati alcuni operatori che permettono di mirare la ricerca di Spotlight. In alternativa è comunque possibile utilizzare il linguaggio naturale. Il software macOS infatti è in grado di capire concetti complessi tipo: “Cerca i documenti che ho creato la settimana scorsa”.

Per saperne di piùMacOS, caratteristiche, specifiche, nomi, versioni

A cura di Cultur-e Costruisci il tuo futuro con la connessione Fastweb

Fonte Fastweb.it

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