Stalking con gli AirTag, da Apple la guida per difendersi

Apple ha aggiornato una delle sue guide sulla sicurezza aggiungendo alcune sezioni dedicate agli AirTag. I piccoli localizzatori intelligenti, presentati la scorsa primavera, hanno lo scopo principale di tracciare su una mappa la posizione degli oggetti a cui sono agganciati, sfruttando sia il gps che la rete di dispositivi Apple, che inviano continuamente segnali per tenerli online. Non sono mancate, nel corso dei mesi, le segnalazioni di persone che hanno scovato in borse, auto e vestiti, AirTag di altri, utilizzati a scopo di stalking. L’ultima segnalazione è arrivata a fine dicembre tramite Twitter, dove l’influencer statunitense Jeana ha spiegato di essere stata seguita proprio con un AirTag di altri. Nella guida, Apple sottolinea le recenti novità che permettono di essere avvistati se si ha con sé un accessorio non di proprietà, probabilmente sfruttato a insaputa dell’utente.

Quando l’AirTag si muove, e non “vede” nelle vicinanze l’iPhone o l’iPad con cui è stato configurato in un lasso di tempo tra le 8 e le 24 ore, comincia a vibrare e ad emettere un suono abbastanza forte da essere rilevato. Usando l’app “Dov’è” su iOS è possibile localizzare la posizione del tag e, all’occorrenza, raggiungerlo. Chi invece possiede uno smartphone Android può far affidamento sull’applicazione Tracker Detect, che oltre ad individuare gli AirTag nelle vicinanze, consente anche di analizzare la presenza di localizzatori di altre marche, forse meno conosciuti ma presenti comunque in buon numero sul mercato.

Negli Usa, l’utilizzo illecito degli AIrTag è in aumento: tante le testimonianze di chi ha subito il furto del proprio veicolo, spesso di fascia alta e di lusso, proprio grazie ai tracker agganciati alla carrozzeria. Un modo per i ladri di rintracciare l’automobile nei suoi spostamenti e agire quando il proprietario si allontana. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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