Stanzione, la sfida è contrastare la solitudine digitale

“Dalla bioetica all’intelligenza artificiale, dai poteri privati delle piattaforme al cyberbullismo; dai discorsi d’odio all’oblio; dagli invisibili digitali della gig economy alla telemedicina: in tutti questi ed altri contesti il Garante fornisce il proprio contributo, a tutela di chi viva la solitudine digitale come soggezione all’altrui potere”. A rivendicarlo è il presidente dell’Autorità per la privacy, Pasquale Stanzione, che cita Michel Foucault, “la solitudine è la condizione prima della totale sottomissione”, e ricorda che “contrastarla è l’obiettivo che il Garante persegue ogni giorno”.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha detto Stanzione, va indirizzato “in una direzione compatibile con la tutela della persona”. “Alla infinita volontà di potenza della tecnica, a ciò che si è definito il playing God, deve porsi un indirizzo e un limite, etico e giuridico, a tutela della dignità della persona. Il rischio, altrimenti, è che le tecniche divengano sempre più opache, mentre le persone sempre più trasparenti, secondo l’idea dell’uomo di vetro cara a sistemi tutt’altro che democratici”, afferma. “Rischi non meno trascurabili pone il metaverso, destinato ad avere implicazioni dirimenti sulla società e sulla stessa antropologia contemporanea”: è infine il monito del presidente del Garante privacy.

Fonte Ansa.it

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