Star Wars Squadrons, trucchi e consigli

Con Star Wars: Squadrons, titolo di EA Motive Studios, è tempo di scontri nei meandri dello spazio a bordo di spettacolari velivoli spaziali. Ai fan della saga di Guerre Stellari basterà salire a bordo di uno dei mezzi volanti sapientemente creati per lanciarsi in avvincenti avventure, da soli o in modalità multiplayer, nello spazio sconosciuto e vincere epici combattimenti all’ultimo sangue.

Star Wars: Squadron, come cambiare l’aspetto di personaggi e velivoli

Anche l’occhio vuole la sua parte e anche Star Wars: Squadrons non è da meno. Quindi, per rendere ancora più accattivante l’intera esperienza di gioco EA ha messo a disposizione un enorme numero di variazioni sul tema con cui divertirsi tra una battaglia e l’altra. Dal proprio personaggio all’abitacolo del proprio mezzo volante, le personalizzazioni con cui potersi divertire sono numerosissime e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Non preoccupatevi però di dedicare più tempo all’aspetto estetico che all’azione vera e propria: per sbloccarle tutte è necessario progredire di livello, quindi per scoprirli tutti bisogna semplicemente giocare e portare a casa esperienza o completare obiettivi.

Anche i Punti Gloria, cioè la moneta che missione dopo missione i giocatori possono accumulare nel loro portafoglio virtuale, possono tornare utili per portare una ventata di novità nel guardaroba così come nell’hangar. Guadagnandone un numero variabile in base all’oggetto sarà possibile mettere le mani su una buona parte di skin di tutto rispetto.

Oltre alla tipologia già citata ci sono i Punti Requisizione. A cosa servono? Presto detto: a cambiare la dotazione del proprio mezzo volante, dando così l’opportunità livello dopo livello di migliorare i propri strumenti di difesa e attacco o aggiungere nuovi e utili orpelli che, durante la battaglia, potrebbero infliggere colpi fatali o aiutare nella ritirata facendo sparire pilota e nave nel nulla.

Star Wars: Squadrons, motori a tutta potenza

Tra tutti i comandi di gioco, la gestione della potenza ricopre probabilmente il ruolo del meccanismo più difficile da gestire. Ed è meglio farci amicizia da subito se non si vuole rischiare di rimanere in stallo già dalla prima missione. Per prima cosa occorre specificare che ogni nave spaziale ha dai 2 ai 3 sistemi di alimentazione, uno per i motori, un altro ancora per le armi e l’ultimo – se disponibile – per gli scudi di difesa.

Chi ha progettato Squadrons la sapeva lunga, visto che ha scelto di poter deviare il flusso energetico di un motore verso l’altro in caso di necessità, ma per sfruttare al meglio questa opportunità bisogna conoscere a menadito il da farsi. Sapere come è fatto il cruscotto è di grande aiuto per la gestione dell’energia. Attraverso l’indicatore di colore blu è possibile conoscere la quantità di energia relativa al motore, quello rosso per le armi e, infine, il verde per gli scudi.

Se questo sembra semplice, dunque, vuol dire che la distribuzione manuale dell’energia non ha più segreti per voi: utilizzatela dunque senza paura e vi ritroverete in poco tempo al di fuori di situazioni di pericolo in poco tempo.

Star Wars: Squadrons, non sottovalutare la prima missione

star wars squadrons

Potrà sembrare superflua ma la prima missione che si incontra durante il gioco è di fondamentale importanza, soprattutto se si è alla prima esperienza con i titoli di questa saga. Il prologo che, una volta concluso, permette ai giocatori di accedere alla modalità multiplayer può – e deve – essere sfruttato come palestra per prendere confidenza con l’ambiente e soprattutto con i meravigliosi velivoli presenti in Star Wars: Squadrons.

I comandi sono molti e tutti estremamente utili per avere un totale controllo del mezzo, quindi conoscerli in un ambiente moderatamente tranquillo come quello della prima campagna è una vittoria da tutti i punti di vista. Accelerare i tempi, quindi, non necessariamente paga: meglio attendere e godersi la storia completa prima di imbattersi in combattimenti mortali.

Star Wars: Squadrons, la fuga prima dell’attacco

star wars squadrons

Il cruscotto ci segnala che qualcuno sta per sferrare un attacco contro il velivolo e ormai sembra fatta, non restano che pochi secondi prima di abbandonarsi alla sconfitta. Eppure, con un’abile mossa si può ancora sfuggire e proseguire nella battaglia. Un movimento furtivo, inatteso, una rapida virata o un potenziamento improvviso del motore per uno scatto felino verso avanti possono salvare e, spesso, lo fanno.

Davanti al tutto per tutto, non resta che provare. Lo stesso vale per i missili: i movimenti repentini dei velivoli più veloci possono far andare a vuoto questi killer dell’aria. Basta il comando giusto per ritrovarsi ancora in gioco e pronti a sconfiggere i nemici che ci attaccano.

Star Wars: Squadrons, le riparazioni le fa il droide

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Certo, evitare i colpi nemici fa parte di una corretta strategia di gioco ma tutti sanno quanto possa essere difficile, soprattutto se si sta volando nel bel mezzo dello spazio su di una nave da combattimento. Il gioco però ha un ottimo rimedio per ovviare al problema: un efficiente droide incaricato di rimettere a nuovo il velivolo e ritornare in pochi istanti alla battaglia.

Star Wars: Squadrons, la classe (di starfighter) fa la differenza

La modalità storia, completata prima di accedere al multiplayer, è utile anche per un ulteriore motivo: imparare a conoscere le classi di starfighter a disposizione nel gioco per scegliere in maniera più accurata la nave da scegliere durante le missioni in compagnia dei propri amici.

Sebbene solo attraverso il gioco si possono conoscere bene tutte le peculiarità, possiamo anticiparvi in linea di massima che i bombardieri sono i migliori contro i velivoli più massicci e meglio armati, mentre i caccia e intercettori sono perfetti nei dogfight, gli scontri ravvicinati tra mezzi dell’aria, grazie alla loro facilità di manovra, alla velocità senza confronti e alla semplicità di movimento. I mezzi di supporto, invece, come si evince dal nome servono per fornire aiuto ai propri compagni di squadra e per questo motivo bisogna sempre ricordare di averne almeno uno nel proprio team.

Fonte Fastweb.it

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