(ANSA) – ROMA, 08 OTT – Un attentato suicida ha ucciso decine
di fedeli in una moschea sciita di Kunduz, nel nordest
dell’Afghanistan, risultando il più sanguinoso dal ritiro della
presenza militare internazionale dal Paese.
Un kamikaze imbottito di esplosivo, due secondo altre fonti,
si è fatto esplodere all’interno della moschea Said Abad durante
la preghiera del venerdì. Il bilancio, ancora provvisorio, è di
almeno 60 morti e oltre 100 feriti, molti dei quali “in gravi
condizioni”.
All’interno della struttura, situata in un quartiere della
comunità sciita degli Hazara, al momento dell’esplosione si
trovavano “almeno 300 fedeli”, affermano i media locali.
Centinaia di persone si sono assiepate in serata davanti agli
ospedali, già in grave sofferenza, per ricevere cure o cercare
familiari. I Talebani avrebbero eretto dei cordoni di sicurezza,
anche nel timore di nuovi attentati.
Domenica scorsa un attentato suicida era stato sferrato a
Kabul durante il funerale della madre del portavoce talebano,
Zabihullah Mujaid, lo stesso che oggi ha confermato l’attacco
suicida. Era stato rivendicato dal ramo afghano dell’Isis, e si
ritiene che ci sia l’Isis anche dietro l’attacco di Kunduz,
anche se almeno finora non è stato rivendicato. (ANSA).
Fonte Ansa.it