Svizzera,fuori anziani da terapie intensive se mancano posti

(ANSA) – ROMA, 24 OTT – Con un’impennata di contagi da
Covid-19 in Svizzera, dove ieri sono stati segnalati 6.592 nuovi
casi, si torna a parlare del protocollo medico per affrontare un
eventuale sovraffollamento delle terapie intensive. Le norme
prevedono che in caso di scarsità di posti il medico può
decidere di non accogliere “persone che hanno un’età superiori
agli 85 anni” e persone con un’età superiore ai 75 anni che
presentino una di queste patologie: ” cirrosi epatica”,
insufficienza renale cronica stadio III, insufficienza cardiaca
di classe NYHA superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di
24 mesi”.
    Intitolato ‘Pandemia Covid-19: triage dei trattamenti di
medicina intensiva in caso di scarsità di risorse’ il protocollo
di otto pagine è stato pubblicato dall’Accademia svizzera delle
scienze il 20 marzo scorso ma, come ricorda oggi La Stampa, di
fatto non è mai stato applicato.
    “A causa della rapidità di diffusione del coronavirus
(SARS-CoV-2) si è venuta a creare una situazione straordinaria
che determinerà un massiccio afflusso di pazienti negli ospedali
per malattie acute”, si legge nell’introduzione delle linee
guida che sottolineano: “Se le risorse a disposizione non sono
sufficienti, occorre prendere decisioni di razionamento”.
    Quindi, a pagina 5, la parte intitolata ‘Triage iniziale:
criteri per il ricovero nei reparti di terapia intensiva’ ovvero
l’elenco dei criteri in base ai quali il medico dovrà prendere
la difficile decisione su chi ricoverare in caso non ci siano
abbastanza posti in terapia intensiva. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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