Taiwan ha condannato con forza le
manovre militari della Cina, lanciate oggi da Pechino dopo uno
scalo negli Stati Uniti da parte del vicepresidente taiwanese
William Lai.
Il ministero della Difesa di Taipei “condanna fermamente
questo comportamento irrazionale e provocatorio, e invierà forze
adeguate per rispondere ad esso al fine di difendere la libertà,
la democrazia e la sovranità di Taiwan”.
“Lo svolgimento di un’esercitazione militare sotto falso
pretesto non solo non contribuisce alla pace e alla stabilità
nello Stretto di Taiwan, ma evidenzia anche la mentalità
militarista cinese e conferma la natura egemonica
dell’espansione militare” di Pechino, si legge in un comunicato
del dicastero di Taipei.
Lai si è fermato a New York e San Francisco dopo una visita
in Paraguay, una delle poche nazioni che riconosce ufficialmente
Taiwan. Questo viaggio ha suscitato le ire della Cina, che si
oppone a qualsiasi contatto ufficiale tra i paesi occidentali
l’isola taiwanese, che considera una sua provincia. Pechino
ritiene che tali contatti legittimino le autorità di Taipei e
minano le sue pretese di sovranità su Taiwan. Washington aveva
invitato alla calma sul viaggio di Lai, che secondo le autorità
taiwanesi era solo di “transito” sul suolo americano per recarsi
in Paraguay e assistere all’investitura del presidente eletto
Santiago Peña. Ma un funzionario dell’ufficio del Partito
comunista cinese incaricato delle questioni di Taiwan ha “condannato fermamente” il viaggio di Lai definendolo “un’ulteriore provocazione” per “rafforzare la collusione con
gli Stati Uniti”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it