Tangenti per scarcerazioni, chiesti 8 anni per ex gip Bari

(ANSA) – BARI, 22 FEB – La Procura di Lecce ha chiesto
condanne a 8 anni e 9 mesi di reclusione per l’ex gip del
Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis e a 8 anni 5 mesi di
reclusione per l’ex avvocato penalista barese Giancarlo
Chiariello. Sono alcune delle richieste avanzata dai magistrati
salentini al termine della requisitoria nell’ambito del processo
che si sta celebrando a Lecce con il rito abbreviato su presunte
corruzioni in atti giudiziari relative a tangenti in cambio di scarcerazioni. La Procura di Lecce ha chiesto anche la confisca
diretta delle banconote, 1,2 milioni di euro in contanti,
trovate contestualmente agli arresti, nell’aprile 2021, in casa
del figlio dell’avvocato Chiariello nascoste in borsoni.
    Nel processo gli imputati sono nove. Oltre De Benedictis e
Chiariello, entrambi tuttora agli arresti domiciliari, la
Procura di Lecce ha chiesto altre 6 condanne e 1 assoluzione. In
particolare, i pm hanno chiesto la condanna a 4 anni di
reclusione per il figlio di Chiariello, Alberto, anche lui
avvocato penalista e anche per l’avvocatessa dello stesso studio
legale Marianna Casadibari.
    La condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione è stata chiesta
per l’appuntato dei carabinieri in servizio nella sezione di pg
della Procura di Bari, Nicola Vito Soriano, che risponde di
corruzione e di rivelazione del segreto d’ufficio. Per tre dei
quattro imputati che secondo i magistrati avrebbero ottenuto le
scarcerazioni, Danilo Pietro della Malva, Roberto Dello Russo e
Antonio Ippedico, la richiesta è di 3 anni e 8 mesi di
reclusione. La Procura ha chiesto infine l’assoluzione per
l’avvocato Pio Michele Gianquitto, anche lui – nella iniziale
impostazione accusatoria – tra i destinatari di provvedimenti
cautelari per favori in cambio di denaro. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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