Teheran, ‘vietato il lavoro ad attrici che non indossano hijab’

Non si ferma la repressione delle
autorità iraniane nei confronti delle donne che non rispettano
il rigido codice di abbigliamento della repubblica islamica, con
il velo obbligatorio. “Alle attrici che sono apparse in
pubblico, togliendosi l’hijab, è vietato il lavoro”, ha detto
oggi in conferenza stampa il ministro della Cultura e
dell’Orientamento Islamico, Mohammadmehdi Esmaili. “Indossare
l’hijab è una legge e alle attrici che non rispettano la legge
non sarà concesso lavorare”.
    Diverse attrici si sono tolte il velo dallo scorso anno, in
sostegno alle proteste nazionali contro la Repubblica islamica e
in difesa dei diritti delle donne, innescate dalla morte della
curdo-iraniana Mahsa Amini, la 22enne arrestata per non aver
indossato correttamente l’hijab e morta mentre era in custodia
di polizia il 16 settembre.
    Ieri i media iraniani hanno riferito che una dozzina di
attrici scoperte a violare la legge sull’hijab – tra cui Taraneh
Alidoosti, Katayoun Riahi e Fatemeh Motamed-Aria – “non saranno
autorizzate a recitare ruoli nei film”. Alidoosti e Riahi sono
tra i personaggi pubblici che erano stati detenuti per brevi
periodi durante le proteste dello scorso anno per la morte di Mahsa Amini.
   

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Fonte Ansa.it

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