(ANSA) – MILANO, 17 MAG – “Io credo che quello che ha fatto
la Francia sia soprattutto un gesto simbolico, non faccio troppo
affidamento sul fatto che queste persone in tempi brevi tornino
in Italia”. Lo ha detto Mario Calabresi, oggi, a Milano, in
occasione della commemorazione, in Questura, del 49mo
anniversario dell’uccisione del padre, il commissario Luigi
Calabresi. “Oggi questi arresti non ci cambiano, come famiglia –
ha aggiunto – non fa la differenza, ma sarebbe invece importante
un contributo di verità e un’ammissione di responsabilità”.
“Quest’anno la commemorazione è tornata inaspettatamente
d’attualità per gli arresti francesi – ha detto Mario Calabresi
– però non cambia molto, noi giustizia pensiamo di averla avuta
e le verità le conosciamo. Si è messo fine a un’anomalia, cioè
che ci fossero degli assassini liberi e protetti in Francia”.
Alla commemorazione erano presenti oltre alla vedova del
commissario Calabresi, Gemma Capra, i figli e le nipoti, oltre
al prefetto, Renato Saccone, al questore, Giuseppe Petronzi, al
presidente della Regione, Attilio Fontana, al vicesindaco di
Milano, Anna Scavuzzo, e ad autorità militari e civili.
Un primo momento di raccoglimento era stato effettuato, come
ogni anno, in via Cherubini, luogo del delitto, il 17 maggio del
1972. All’esterno della Questura è stata commemorata anche la ‘strage di via Fatebenefratelli’, avvenuta il 17 maggio del 1973
(ANSA).
Fonte Ansa.it