È uno dei social network che maggiormente ha saputo catturare l’attenzione dei giovani, ai quali si è ben presto aggiunta una corposa fascia di utenti di ogni età: si tratta di TikTok, l’app realizzata dall’azienda cinese ByteDance che ha fatto dei video il suo principale linguaggio comunicativo.
Tra le più scaricate del pianeta, l’applicazione ha raccolto nel tempo più di un miliardo di utenti. Accattivante e divertente, sfrutta un potente algoritmo per attrarre e trattenere gli utenti con contenuti brevi ma di forte impatto, realizzati da milioni di creator sparsi per il mondo.
Se i sostenitori sono tantissimi, non mancano i detrattori preoccupati in particolare per il trattamento dei dati personali degli utenti, in particolare di quelli appartenenti alle fasce d’età più basse. Ma quali sono le informazioni che vengono carpite dalla piattaforma e come proteggere la propria privacy? Scopriamolo insieme.
TikTok e la privacy, come funziona il tracciamento
Sono due le metodologie utilizzate da TikTok per tracciare le nostre informazioni. La prima è quella più semplice: in fase di registrazione è l’utente che mette a disposizione parte di esse, come l’indirizzo email, la data di nascita o il numero di telefono associato all’account.
Se, poi, per il login si utilizzano altri social – come Facebook – è quest’ultimo a condividere quanto di conosciuto su di noi con l’app, aumentando il bacino dei riferimenti connessi alla nostra persona.
Indirizzo IP, cronologia di ricerca, tipologia di dispositivo e contenuto degli scambi via messaggio con gli altri utenti: tutto ciò che viene generato durante la nostra presenza sull’applicazione è di grande interesse per l’azienda. Anche l’età, il sesso e in alcuni casi i dati biometrici – come accade negli Stati Uniti – può finire nell’infinito schedario di TikTok.
Non bisogna neanche sottovalutare quanto catturato quando non si è direttamente sul social, via tracker e cookie: non ci sono dati irraggiungibili e, quindi al sicuro
C’è poi un’altra parte di dettagli che giunge dalla nostra attività sul social network: i contenuti che condividiamo fino, addirittura, alle immagini e i video che copiamo da e sull’applicazione dagli appunti del device. Ciò può rimanere all’interno di TikTok o essere condiviso con terze parti, come specificato nella policy proposta in fase di creazione del profilo.
Non dimentichiamo le autorizzazioni: quando l’applicazione ci chiede il permesso di accedere a microfono, fotocamera o al GPS è perché i dati generati potrebbero interessare all’azienda a scopo di marketing.
Potenzialmente, il social ha carta bianca per poter attingere al nostro bacino di riferimenti in qualsiasi momento, a meno di un esplicito rifiuto.
TikTok e la privacy, come funziona l’algoritmo?
Come anticipato, alla base di TikTok vi è un algoritmo in grado di analizzare determinate informazioni per generare la lista di video presenti nella sezione “Per te”. Non esistono due feed uguali: a caratterizzare le scelte vi sono i video già visti e condivisi, i commenti lasciati al nostro passaggio, l’utilizzo di hashtag di ricerca e correlati alle visualizzazioni fino alla tipologia di device utilizzato e alle impostazioni del profilo.
L’esame accurato di tali dati consente alla piattaforma, attraverso l’uso di tecniche di machine learning, di comprendere gusti e preferenze. Lo scopo è uno: tenere l’utente a lungo davanti al display, carpendo più informazioni possibili da trasformare in suggerimenti per lo shopping; ecco perché spesso capita di scorrere a lungo la lista, con l’attenzione completamente rapita dai contenuti: si tratta di video che, secondo il calcolo, vanno perfettamente a braccetto con la nostra personalità, e tutto per trasformare il tempo impiegato in moneta sonante.
TikTok e la privacy, quali sono i dati raccolti?
Per poter godere di un’esperienza completa su TikTok è necessario che la piattaforma abbia accesso a una certa quantità di dati personali. Come accade per qualsiasi altra app, l’utente ha sempre l’opportunità di limitare le informazioni condivise, seppur limando la quantità di funzionalità previste guadagnandone però in sicurezza e riservatezza.
Per farlo è necessario accedere alle impostazioni tramite il menu ad hamburger (tre linee orizzontali sovrapposte) presenti in alto a destra, avendo cura di selezionare successivamente la voce “Privacy”. All’interno della schermata sono presenti diversi riferimenti: uno tra i più importanti è quello denominato “Personalizzazione annunci”; se abilitati, sarà possibile visualizzare pubblicità in linea con l’attività rilevata dal social.
Bloccando l’impostazione, invece, verranno comunque visualizzati i messaggi pubblicitari ma senza alcun collegamento alla nostra cronologia di navigazione in rete. In questo modo, ciò che facciamo all’interno o all’esterno del social non verrà condiviso con TikTok in maniera diretta o attraverso partner terzi che tengono d’occhio ciò che facciamo online.
C’è anche la possibilità di conoscere quali sono i dati della nostra attività già carpiti dalle fitte maglie di TikTok
Ogni utente ha l’opportunità di conoscere il dettaglio completo, direttamente dalle impostazioni del proprio profilo. In “Privacy” è presente la sezione “Personalizzazione e dati”; qui, si effettua il tap sull’ultimo riferimento, ovvero “Scarica i tuoi dati”: nella nuova pagina è visualizzabile un riepilogo dei dati contenuti nel report, oltre a consentire la scelta della tipologia di formato del file da scaricare. Come suggerito da TikTok stesso, l’elaborazione della richiesta potrebbe necessitare di tempo; una volta pronto, potrà essere scaricato entro quattro giorni prima di dover effettuare nuovamente il procedimento.
Ovviamente, a monte di tutto ciò permane la possibilità di rendere privato il proprio account, in modo da tenere lontani occhi indiscreti dai propri contenuti video. In questo modo, solo gli utenti approvati potranno accedere al proprio profilo e visualizzare quanto pubblicato; ciò ovviamente comporta dei limiti, come l’impossibilità di utilizzare feature come Duet, Stitch o il download delle clip caricate. Come fare? Impostazioni > Privacy > Account Privato, con selettore posizionato su On.
Ciò non terrà lontano TikTok dalle nostre informazioni ma, se combinato con le precedenti limitazioni, può svolgere un ruolo valido nel tentativo di mantenere alto il livello di riservatezza anche su questo social. Inevitabilmente, a meno di non voler utilizzare una VPN per camuffare le informazioni sul traffico e sfruttare un indirizzo email anonimo per la registrazione, bisogna mettere in conto che parte dei dati finiranno comunque nelle mani dell’azienda.
La domanda da porsi, dunque, è: “quanto di noi siamo disposti a condividere per godere di un’identità su TikTok?”; la risposta sta a noi.
Fonte Fastweb.it