(ANSA) – ROMA, 15 FEB – “Per avere un deleverage (riduzione
del debito, ndr) efficace è ovvio che ci dovranno essere
operazioni straordinarie, non è solo ‘smantellamento del debito’
ma un’opzione strategica, il mercato vedrà una concentrazione e
per essere pronti bisogna migliorare la condizione del debito”.
Lo ribadisce, rispondendo alle domande degli analisti l’ad di
Tim Pietro Labriola. “Nei tre anni del piano succederà
sicuramente qualcosa – aggiunge Labriola – in caso di una
vendita della rete scatenerà un effetto domino”.
“Stiamo cercando di affrontare ogni possibilità a mente
aperta ma lo stiamo dicendo dal 2022 diverse volte: dobbiamo
darci da fare per migliorare le operations e diminuire
l’indebitamento”, spiega Labriola sottolineando che prima di
pensare a possibili fusioni e acquisizioni i manager sono
focalizzati sulla crescita operativa delle business unit.
“Stiamo migliorando i kpi (i principali indicatori di business,
ndr) operativi, sul fronte finanziario poi è cambiato
completamente il contesto macro ma siamo lo stesso riusciti a
realizzare e migliorare le nostre guidance, abbiamo il pieno
controllo della situazione ma è chiaro che prima o poi ci dovrà
essere un deleverage importante”. Nessun dettaglio, lo ribadisce
sui dossier Netco “perché siamo nel bel mezzo delle trattative”
ma ricorda che “stiamo continuando a investire sulla rete Ftth”.
Tim Consumer “non aveva le indicazioni giuste per migliorare la
propria base costi, il primo risultato da raggiungere quest’anno
è quindi dividere l’azienda in business unit per sapere dove
investire i nostri capitali. Tim Enterprise è meno problematica
dal lato delle efficienze e offre maggiori opportunità di
crescita” ma, conclude “non voglio dire più di tanto perché
attenzione finirebbe su qualcosa che non è operativa, teniamo
d’occhio tutte le opportunità ma valorizzazione non significa
sempre una vendita” aggiunge. (ANSA).
Fonte Ansa.it