(ANSA) – CAGLIARI, 04 DIC – Quattro secondi di troppo. E il
festival Time in Jazz esce dalla graduatoria degli aventi
diritto ai contributi finanziati dalla legge 7 della Regione
Sardegna per gli eventi di grande interesse turistico, dello
spettacolo e della cultura. Fino allo scorso anno la legge
supportava le manifestazioni a fronte di un punteggio di merito,
questa volta invece l’assessorato del Turismo – “per non perdere
i finanziamenti”, aveva chiarito l’assessore Gianni Chessa – è
stata aperta a tutti con un bando a sportello. “Un metodo
deplorevole”, denuncia in lungo post su Facebook Paolo Fresu,
fondatore e ‘anima’ del Festival che ogni anno richiama in
Gallura, con epicentro a Berchidda, il meglio della produzione
jazzistica mondiale. Centossantaquattro i soggetti partecipanti
per un totale di 750mila euro di contributi: solo 22 però sono
stati ammessi.
“Un anno di lavoro non riconosciuto e mandato in fumo per una
frazione millesimale di tempo – si sfoga Fresu su Fb – Parlo
soltanto del mio festival (posto che non lo si conosca) per dire
che è stata una delle prime manifestazioni in Italia a dare un
segnale di ripartenza (dopo la prima ondata della pandemia,
ndr), che ha costruito un ricco cartellone di otto giorni con
circa cinquanta concerti e con attività parallele dedicate
all’infanzia, al cinema, all’editoria, all’enogastronomia e al
green collezionando una rassegna stampa che ha parlato al mondo
con un incremento del 400% rispetto allo scorso anno. E’
possibile – si chiede il trombettista – che tutto questo valga
una manciata di secondi? Esattamente quattro in cui si bruciano
i 60mila euro che ti sono stati platealmente promessi e che, a
manifestazione avvenuta e con i soldi spesi, non ti verranno
erogati. Che brutta fine la cultura. E che brutta fine la nostra
Regione tanto amata e tanto bisognosa”. (ANSA).
Fonte Ansa.it