(ANSA) – ROMA, 13 GEN – Se sei fan di una saga, ne sai sempre
troppo e così nulla ti fa mai davvero contento e non bastano
certo ‘sequel’, ‘prequel’ e ‘reboot’. È quello che accade con il
quinto episodio di SCREAM – il primo senza Wes Craven a cui
l’horror è dedicato – in cui si mescola un po’ di tutto,
mettendo in campo nuovi e vecchi personaggi e coinvolgendo, in
maniera del tutto originale, anche gli stessi Scream-addicted
che a un certo punto analizzano il genere e non mancano di
prendersi anche un po’ in giro. Questo ennesimo episodio, dal 13 gennaio in sala in ben 325
copie distribuite da Eagle Pictures, ci porta venticinque anni
dopo la prima serie di efferati e crudeli omicidi che avevano
sconvolto la tranquilla cittadina di Woodsboro e dieci anni dopo
il quarto film del franchise. Chiaramente questa volta
l’assassino è nuovo di zecca, ma sempre con l’istituzionale
maschera di Ghostface ispirata all’Urlo di Munch, serial killer
mascherato che punta il suo enorme coltello da macellaio sul
solito gruppo di adolescenti, un po’ cretini, alle prese con le
loro mille giovanili pulsioni. E nel segno del vecchio come del
nuovo, troviamo nel cast: Neve Campbell (nei panni di Sidney
Prescott), Courteney Cox ( in quelli di Gale Weathers) e David
Arquette (Dewey Riley) che tornano a interpretare i loro storici
ruoli insieme a Melissa Barrera, Kyle Gallner, Mason Gooding,
Mikey Madison, Dylan Minnette, Jenna Ortega, Jack Quaid, Marley
Shelton, Jasmin Savoy Brown e Sonia Ammar.
Diretto da Matt Bettinelli-Olpin & Tyler Gillett e basato sui
personaggi creati da Kevin Williamson, il film inizia con un
breve e minaccioso invito di Ghostface in persona che, dopo aver
ricordato che il serial killer potrebbe essere chiunque, invita
a non rivelarlo, pena una coltellata. E proprio in questo
spirito sembra che, durante la lavorazione di SCREAM, la stessa
produzione non abbia saputo chi fosse davvero l’assassino: sono
state appositamente utilizzate più versioni della sceneggiatura
per evitare spoiler involontari da parte degli addetti ai
lavori. (ANSA).
Fonte Ansa.it