“Ogni euro incassato ha avuto una
destinazione politica: nessun contributo ha prodotto
arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti
al mio partito o a terzi privati”. Così il governatore Giovanni
Toti nella memoria consegnata ai pubblici ministeri al termine
dell’interrogatorio tenuto nella caserma della Gdf. “Ogni
dazione di denaro – ha aggiunto – è stata accreditata con metodi
tracciabili e rendicontata. Del pari tutte le spese sostenute
sono state rendicontate e pubblicizzate in termini di legge e
anche oltre. I bilanci e i rendiconti sono stati (e sono ancora)
pubblicati sui siti internet delle organizzazioni politiche a
mio sostegno”.
Toti sottolinea anche nell’ordinanza di custodia cautelare “così come nell’intero impianto accusatorio si analizza solo una
limitatissima parte dei rapporti tra amministrazione,
Presidente, e mondo del lavoro e delle imprese. E di tale
limitatissima parte si fa paradigma per tutto il resto”.
“Al contrario, l’atteggiamento e l’animus dei rapporti e dei
contesti analizzati – sottolinea – dovrebbe invece essere
esaminato e interpretato alla luce della generalità e
molteplicità dei rapporti di un lunghissimo periodo”.
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