Travolse e uccise 15enne, bocciato un altro patteggiamento

Respinto un altro tentativo di
patteggiamento a 4 anni e 8 mesi, stavolta per ragioni
tecnico-giuridiche, per Bogdan Pasca, 33 anni, imputato per
omicidio stradale per aver travolto, ubriaco e senza patente
valida, a bordo di un furgone il 17 luglio scorso, a Garbagnate
Milanese, una bici con due 15enni, uno dei quali, Valentino
Colia, morì, mentre la ragazza rimase gravemente ferita. Lo ha
deciso il gup di Milano Rossana Mongiardo e Pasca sarà
processato a giugno con rito abbreviato. Lo scorso 9 febbraio,
il gup Luca Milani, ritenendo incongrua la pena perché troppo
bassa, aveva bocciato una prima richiesta di patteggiare a 4
anni.
    Nella precedente udienza del 18 aprile davanti alla gup
Mongiardo, con un accordo tra accusa e difesa, il 33enne aveva
tentato di nuovo la strada del patteggiamento, con la pena solo
lievemente aumentata rispetto alla prima istanza davanti
all’altro giudice e col riconoscimento delle attenuanti
generiche equivalenti alle aggravanti.
    Istanze di patteggiamento a cui si sono sempre opposti i
legali di parte civile, tra cui l’avvocato Carlo Fontana, che
rappresenta la famiglia del 15enne ucciso. L’avvocato ha
chiarito che oggi la giudice ha respinto la nuova istanza sulla
base di un articolo del codice di procedura penale, perché, in
sostanza, non si poteva riproporre di patteggiare, avendo la
difesa già presentato al gup istanza di rito abbreviato. Il
processo si aprirà il 20 giugno.
    “C’è tanta commozione – ha spiegato in lacrime la madre di
Valentino, indossando una maglietta col suo volto impresso – il
patteggiamento era ingiusto la prima volta e pure questa volta,
non lo merita, qualunque sia la pena Valentino non tornerà, ma
almeno che sia una giusta pena e oggi mio figlio che è sempre
con noi ha fatto un canestro da tre (giocava a basket, ndr)”.
    Il 17 luglio scorso Pasca, che è tuttora in carcere, andava a
circa 80 km/h in una strada con limite di 50, quando investì i
due ragazzi che stavano attraversando in bici sulle strisce.
    Dietro di loro c’erano altri due amici su una bicicletta, che si
salvarono. L’uomo era anche in affidamento ai servizi sociali in
quel periodo e aveva precedenti. Era stato anche denunciato dal
datore di lavoro perché quel giorno si era appropriato del mezzo
della ditta, lo stesso che guidava quella sera.
   

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Fonte Ansa.it

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