(ANSA) – ROMA, 22 NOV – Per tre giorni rimase sotto le
macerie della palazzina dove abitava, crollata in seguito alle
scosse di terremoto che il 23 novembre del 1980 sconvolsero
l’Irpinia. E solo grazie alla caparbietà e all’ostinazione dei
vigili del fuoco, che non smisero mai di scavare, ne uscì vivo.
Ora, 42 anni dopo, l’allora ragazzino e quella squadra di
pompieri si sono rincontrati. La storia è stata pubblicata sui
canali social dei Vigili del Fuoco proprio alla vigilia del
42esimo anniversario del sisma di magnitudo 6.9 che provocò
quasi 3mila vittime.
I protagonisti si chiamano Toni, che oggi ha 53 anni e quel
23 novembre quando la scossa distrusse casa sua ne aveva 11, e
poi Luigi, allora capo reparto, Giovanni R., caposquadra, Remo,
Giovanni S., Fabrizio, Marco, Ettore e Roberto, la squadra dei
vigili del fuoco che partì da Verona per raggiungere l’Irpinia.
“Ogni intervento svolto, da quello apparentemente più
semplice al più complesso, lascia nella memoria di un vigile del
fuoco una traccia. E alcune di queste sono profonde, indelebili” scrivono i Vigili del Fuoco ricordando quel giorno quando, da
tutta Italia, furono mobilitati quasi 4.300 pompieri e 1.100
mezzi per cercare di salvare quante più vite possibili. Tra le
tante squadre c’era quella di Verona: gli 8 partirono nella
tarda serata del 23 novembre e fecero tappa a Padova, dove si
unirono alla colonna mobile regionale che, dopo un giorno intero
di viaggio, raggiunge Lioni, un piccolo comune in provincia di
Avellino quasi al confine tra la Campania e la Basilicata. Ed è
qui che, sotto le macerie di casa sua, fu salvato dopo 3 giorni
Toni. (ANSA).
Fonte Ansa.it