(ANSA) – MILANO, 21 AGO – A circa un’ora dall’apertura
della camera ardente di Gino Strada a Casa Emergency, si sono
messe in fila circa 300 le persone ordinatamente sotto il sole
(e rifocillate con bottigliette d’acqua messe a disposizione dai
volontari dell’associazione) in attesa di varcare il cancello
d’ingresso, dove sono appesi diversi i mazzi di fiori e i
messaggi, tra i quali quello che recita “Ora vai, Gino,
continuiamo noi. Ti abbracciamo per sempre” e “Grazie Gino!
Quello che lasci resta straordinario come te. Vola alto”.
Accanto al grande striscione con la scritta “Ciao Gino”,
Rossella Miccio, presidente della onlus, ha detto ai giornalisti
ha raccontato cosa rappresentava il fondatore dell’associazione
morto il 13 agosto improvvisamente in Francia. “C’era la consapevolezza che Gino fosse un faro nella nebbia
per tantissime persone, avendo avuto il privilegio di lavorarci
e di viverci vicino in giro per il mondo per 21 anni, ma – ha
osservato – che ci fosse un affetto così profondo, che così
tante persone da tutte le latitudini, dal Sudan alla Sierra
Leone, malati, pazienti, staff, autorità, gli anziani dei
villaggi, si sentissero toccate da quello che ha fatto Gino e
dal lavoro di Emergency non me l’aspettavo”.
“Gino – ha aggiunto – ha saputo creare una comunità di
persone legate da principi e valori forti che vanno al di là
delle barriere, dei colori della pelle e delle religioni. Credo
che questo sia davvero il messaggio forte che ci lascia e che ci
impegniamo a portare avanti”. (ANSA).
Fonte Ansa.it