Trump nega ogni reato, ‘su di me inchiesta stalinista’

(ANSA) – WASHINGTON, 26 MAR – “Il procuratore di New York mi
persegue per qualcosa che non esiste, non è né un crimine né un
delitto, non c’é stato nessun affair con quella faccia da
cavallo che non mi é mai piaciuta”: Donald Trump apre con toni
di sfida incendiari la sua campagna elettorale in un comizio a
Waco, in Texas, dove attacca frontalmente il suo inquisitore,
alla vigilia della riunione del gran giurì che lunedì potrebbe
decidere sulla sua incriminazione nel caso della pornostar
Stormy Daniels. E paragona le inchieste che lo incalzano allo “spettacolo horror della Russia stalinista”. Ma il suo comizio
davanti a migliaia di fan in estasi è un attacco a 360 gradi
contro tutto e tutti. In questi giorni infatti ricorre il
30esimo anniversario dell’assedio di Waco, la controversa
operazione dell’Fbi per espugnare il ranch della setta religiosa
dei davidiani, sospettata tra l’altro di avere un arsenale
illegale. L’assedio, durato 50 giorni e conclusosi con un
incendio nel quale morirono 86 persone, è visto da molti
estremisti di destra come un esempio degli abusi da parte del
governo e i media Usa ritengono che Trump abbia voluto così
mobilitare la parte più radicale della sua base, suggerendo un
accostamento con la sua situazione di “perseguitato” dalla
giustizia. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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