Tunisia: opposizioni contestano legittimità referendum

(ANSA) – TUNISI, 26 LUG – Come prevedibile, di fronte ai dati
della relativamente bassa affluenza del 27,5% della
consultazione popolare sulla nuova Costituzione tunisina,
l’opposizione del Fronte di Salvezza Nazionale, formato da 5
partiti, tra cui l’islamico Ennhadha, e 5 associazioni, ha
definito i risultati del referendum “un fiasco e l’intero
processo di voto una recita”.
    La coalizione sottolinea in una nota pubblica che il 75%
degli elettori tunisini non ha partecipato al voto “rifiutandosi
quindi di approvare una costituzione dispotica”. Il Fronte ha
criticato le cifre rese pubbliche ieri sera dall’Autorità
Superiore Indipendente per le Elezioni (Isie) definendole
irrealistiche. “Cifre lontane da quelle osservate dagli
osservatori, che mettono in dubbio l’indipendenza della
Commissione”, scrivono. “Di fronte a questo grave fallimento”, la coalizione chiede
le dimissioni di Saïed e l’organizzazione di elezioni
presidenziali e legislative anticipate.
    Per i membri della coalizione l’unica costituzione valida
rimane quella del 2014 e il capo dello Stato, secondo quanto si
legge, è accusato di “violazione d’ufficio e manomissione”.
    Anche Abir Moussi del partito conservatore dei Desturiani
Liberi (Pdl) di Abir Moussi subito dopo l’annuncio degli exit
poll che danno i “si'” ad oltre il 90%, ha detto: “il processo
è fraudolento. Non importa se la Costituzione è stata bocciata o
adottata, se il tasso di partecipazione è del 70%, del 200% o
del 4000%. Il processo è fraudolento, illegale e illegittimo.
    Non lo riconosciamo e non aderiamo ad esso”. (ANSA)

Fonte Ansa.it

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