(ANSA) – GABES, 22 APR – Le autorità tunisine hanno
annunciato che la petroliera naufragata sabato scorso al largo
di Gabes era vuota, escludendo qualsiasi rischio di
inquinamento, dopo aver inizialmente indicato che la nave
trasportava 750 tonnellate di gasolio. Ma se un disastro
ambientale è stato evitato, rimangono zone grigie sulla rotta
della petroliera e sulla natura delle sue attività.
“La nave Xelo affondata nel Golfo di Gabes non contiene
diesel e i suoi serbatoi sono vuoti”, ha precisato il ministero
dell’Ambiente in una nota. “Non rappresenta un rischio di
inquinamento immediato”, ha aggiunto. Il capitano della Marina
tunisina Mezri Letayef, a capo di un’unità di crisi nel porto di
Gabès, ha precisato che questa scoperta è stata fatta “in
seguito alle operazioni di subacquei tunisini e italiani”, dopo
l’arrivo sui luoghi di una nave anti inquinamento inviata dalla
Marina italiana. “I quattro serbatoi sono pieni di acqua di
mare”, ha detto Letayef, spiegando che “potrebbe essere che la
nave non sia effettivamente attiva nel trasporto di carburanti”.
Secondo il comunicato del ministero, i preparativi avviati per
pompare il diesel “cesseranno” e le autorità studieranno un
eventuale salvataggio e traino del relitto “in una fase
successiva”.
La Xelo, in rotta verso Malta secondo le autorità tunisine, è
affondata il 16 aprile in acque tunisine dove si era riparata il
giorno prima a causa delle cattive condizioni meteo. Secondo
Tunisi, era partita dal porto egiziano di Damietta, circostanza
che le autorità portuali egiziane hanno smentito. Per ragioni
ancora ignote, questa petroliera lunga 58 metri e larga 9,
costruita nel 1977, ha iniziato ad imbarcare acqua. La Marina
tunisina ha evacuato i sette membri dell’equipaggio prima che la
nave affondasse a quasi 20 metri di profondità. (ANSA).
Fonte Ansa.it