(ANSA) – ISTANBUL, 01 DIC – L’attuale crisi della lira turca “non è il risultato delle nostre politiche, ma è provocata da
chi al contrario tenta di ostacolare queste politiche”. Così il
presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a difendere la
decisione della Banca centrale di Ankara di tenere bassi i tassi
di interesse, che aveva provocato una svalutazione record della
valuta nazionale. In un discorso al gruppo parlamentare del suo
partito Akp, il leader turco ha dato la colpa della crisi ad
attori della finanza “che tentano di manipolare i mercati”,
parlando di una “iperinflazione senza logica nel mercato”.
Il presidente turco si è poi scagliato contro coloro che
tenterebbero di arricchirsi a causa della situazione economica
in Turchia. “A quelli che stanno accumulando riserve in questo
momento, vorrei dire che la nostra nazione diventerà la vostra
tomba: accumulare riserve è proibito dalla nostra religione”, ha
affermato Erdogan. “Abbiamo abbassato di nuovo i tassi di
interesse perché rendono i ricchi più ricchi e i poveri più
poveri”, ha aggiunto. Secondo il leader di Ankara, la scelta di
abbassare i tassi porterà a un aumento della produzione e
dell’occupazione. “Se Dio vuole – ha dichiarato – il Pil
quest’anno crescerà di oltre il 10%”. (ANSA).
Fonte Ansa.it