La covid sta rimodellando le nostre vite, rendendo normali comportamenti che fino a qualche mese fa ci sembravano lontani, se non impensabili: dai saluti gomito a gomito, alle mascherine, al lavoro da casa (magari in pigiama). In mezzo a tutte queste nuove abitudini, alcune (si spera) solo passeggere, ce n’è una che sembra essere arrivata per restare: lo shopping online, che se fino a qualche tempo fa era un servizio che utilizzavano solo alcuni (magari i più tecnologici, o i più giovani), durante la pandemia è diventato quasi indispensabile. Secondo un report di IBM, pubblicato sul sito del World Economic Forum, riguardante le abitudini dei consumatori statunitensi, la covid avrebbe anticipato di cinque anni il passaggio allo shopping digitale.
Alcolici e chiodini. In relazione agli USA, i dati parlano chiaro: nel primo quadrimestre del 2020 le vendite nei grandi magazzini sono scese del 25%, per poi crollare del 75% nel secondo quadrimestre (quando molti Stati erano in piena quarantena). Il confronto col 2019 è impietoso: il 2020 chiuderà con un calo complessivo delle vendite del 60% per i negozi fisici, e un aumento del 20% per gli e-commerce.
La pandemia ha però anche ridefinito le categorie di cosa è essenziale e cosa no. L’abbigliamento, ad esempio, ha perso importanza nei mesi in cui il look si alternava tra la tuta e il pigiama con gli orsacchiotti; come dappertutto, invece, negli USA sono cresciuti gli acquisti di alcolici (+16%), di materiali per il fai-da-te in casa (+14%) e, naturalmente, di generi alimentari (+12%).
Giganti e nani. In questo quadro poco roseo soprattutto per le piccole e medie imprese, che faticano a stare al passo con i tempi ed essere competitive in rete, i colossi della vendita online hanno visto crescere le vendite a tassi mai visti prima: Amazon, ad esempio, nel primo quadrimestre dell’anno avrebbe registrato un +40% delle vendite e guadagni record. Anche Everli (ex Supermercato24), startup italiana della spesa online, sta vivendo un momento d’oro: in tre anni ha raddoppiato il fatturato, e la pandemia ha contribuito non poco ad aumentare gli incassi.
Con questa inaspettata accelerazione verso l’online, l’unica speranza dei negozi fisici è adottare un’ottica multicanale offrendo, oltre all’acquisto in sede, anche servizi di acquisto online e consegna a domicilio.
Fonte Focus.it