Non solo la spunta blu a pagamento, Elon Musk ha annunciato l’imminente lancio dei badge oro e grigio per diversificare gli account Twitter autenticati. “Lanceremo provvisoriamente ‘Verified’ venerdì della prossima settimana, scusate il ritardo – ha twittato il multimiliardario – Un segno di spunta d’oro sarà per le aziende, un segno di spunta grigio per i governi, blu per le persone (celebrità o meno) e tutti gli account verificati verranno autenticati manualmente prima che la verifica sia abilitata”. Musk ha chiarito che tutti gli account individuali autenticati avrebbero lo stesso badge blu, ma alcuni potrebbero alla fine mostrare “un piccolo logo secondario che indica che appartengono a un’organizzazione se verificati come tali da quell’organizzazione”.
Sorry for the delay, we’re tentatively launching Verified on Friday next week.
Gold check for companies, grey check for government, blue for individuals (celebrity or not) and all verified accounts will be manually authenticated before check activates.
Painful, but necessary.
— Elon Musk (@elonmusk) November 25, 2022
Il nuovo sistema di autenticazione voluto dal boss di Tesla e SpaceX sta causando subbuglio da diverse settimane. Musk vuole offrire un abbonamento a pagamento a 8 dollari al mese permettendo a tutti gli utenti che lo desiderano di ottenere la famosa spunta blu, che prima era gratuita ma riservata agli account considerati più popolari. Una prima versione di questo nuovo sistema era fallita all’inizio di novembre, poichè molti account si spacciavano per celebrità o aziende. Così la società ha deciso di posticipare la data di lancio, inizialmente era prevista il 29 novembre..
Il progetto di Musk è far pagare agli utenti per alcuni servizi, per diversificare le entrate di Twitter che dipende al 90% dalla pubblicità. Dall’acquisizione della piattaforma da parte dell’imprenditore, diversi grandi marchi hanno interrotto la loro spesa pubblicitaria sul social network, poichè temono di essere associati a contenuti tossici che possono proliferare per ll’allentamento della moderazione dei contenuti.
Fonte Ansa.it