(ANSA) – CATANZARO, 14 DIC – Due ergastoli sono stati
comminati dalla Corte d’assise di Catanzaro ai presunti mandanti
dell’omicidio di Matteo Vinci, biologo 42enne di Limbadi (Vibo
Valentia), ucciso con una bomba sistemata nell’auto sulla quale
viaggiava il 9 aprile 2018 e del tentato omicidio del padre
Francesco che si trovava con lui e rimase gravemente ferito. I
condannati sono Rosaria Mancuso, di 66 anni, e il genero Vito
Barbara, di 31. Dalle accuse è stata esclusa l’aggravante
mafiosa. L’omicidio, per l’accusa, era diretto a punire la
famiglia Vinci che non voleva cedere alcuni terreni ai
confinanti Grillo-Mancuso, imparentati con la cosca Mancuso.
Oltre ai due ergastoli, i giudici della Corte d’assise di
Catanzaro hanno condannato a 10 anni di reclusione Domenico Di
Grillo, di 73 anni, marito di Rosaria Mancuso, accusato del
tentato omicidio di Francesco Vinci per una aggressione avvenuta
nel 2017 nella quale Vinci riportò la frattura della mandibola.
Tre anni e sei mesi di carcere sono stati inflitti a Lucia Di
Grillo, di 31 anni, figlia di Domenico Di Grillo e Rosaria
Mancuso e moglie di Vito Barbara, che è accusata, insieme agli
altri familiari, di lesioni personali nei confronti di Francesco
Vinci e di sua moglie Rosaria Scarpulla, per un’aggressione
avvenuta nel 2014 e che, secondo l’accusa, costituisce uno dei
tanti episodi di vessazioni che i Vinci hanno subito da parte
dei Mancuso-Di Grillo. I Vinci, assistiti dall’avvocato Giuseppe
De Pace, non si sono mai piegati alle richieste dei confinanti
avviando anche una serie di procedimenti in sede civile e
penale. La risposta finale, stando alle indagini, sarebbe stata
l’autobomba piazzata sotto la Ford Fiesta di Francesco Vinci,
guidata dall’unico figlio Matteo. Nel collegio difensivo gli
avvocati Francesco Capria, Gianfranco Giunta, Mario
Santambrogio, Giovanni Vecchio, Fabrizio Costarella e Stefania
Rania.
Francesco Vinci e la moglie sono sempre stati presenti in
aula in tutte le fasi del dibattimento.
Per quanto riguarda i presunti esecutori materiali, è in
corso il processo con rito abbreviato che vede imputati Antonio
Criniti e Filippo De Marco. Sarebbero stati loro, secondo
l’accusa, a piazzare la bomba sotto l’auto dei Vinci. (ANSA).
Fonte Ansa.it