Ucraina: Confindustria, ora ulteriori squilibri, rischi sul Pil

(ANSA) – ROMA, 05 MAR – Gli effetti economici del conflitto
russo-ucraino “non trovano ancora pieno riscontro” nella
dinamica al primo marzo della produzione industriale “tuttavia,
contribuiranno a generare ulteriori squilibri nell’attività
industriale dei prossimi mesi peggiorando la scarsità di alcune
commodity, rendendo più duraturi gli aumenti dei loro prezzi,
oltre ad accrescere l’incertezza, rischiando di compromettere
così l’evoluzione del Pil nel 2022”. Lo evidenzia l’analisi
rapida sulla produzione industriale del Centro studi di
Confindustria, che registra: “Prosegue la contrazione
dell’attività industriale a febbraio, -0,3%, dopo la caduta di
gennaio, -0,8%”.
    Per gli economisti di via dell’Astronomia , dopo che “l’impatto
del caro-energia sull’attività economica italiana aveva già
causato un forte rallentamento produttivo dell’industria”, la
produzione industriale italiana “è attesa in diminuzione a
febbraio (-0,3%), dopo la flessione più marcata di gennaio
(-0,8%), pur inglobando solo in minima parte gli effetti dello
scontro tra Russia e Ucraina che sta accrescendo le difficoltà
di approvvigionamento delle imprese e spingendo ancora più in
alto i prezzi di materie prime ed energia”.
    “Le indagini sulla fiducia delle imprese manifatturiere –
prosegue l’analisi del CsC – rilevano un rallentamento nei primi
due mesi dell’anno, trainato prevalentemente da attese
pessimistiche sulle prospettive economiche, già prima dello
scoppio del conflitto bellico”. Nel 1° trimestre 2022 “la
variazione acquisita sarebbe di -1,0% (da +0,5% nel 4° trimestre
2021 e +1,0% nel 3°). Gli ordini in volume sono previsti in
aumento mensile di 0,3% in gennaio e di 0,1% in febbraio”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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