Sale a oltre 36 milioni di dollari l’equivalente in criptovaluta raccolto a favore della resistenza in Ucraina. Lo dice un rapporto di Merkle Science che ha messo assieme i fondi inviati tramite le principali valute digitali basate su blockchain: bitcoin, ethereum e litecoin. Merkle afferma di aver identificato 13 indirizzi crittografici associati alla causa. Due di questi sono i portafogli ufficiali del governo, condivisi per la prima volta su Twitter il 26 febbraio. Gli altri si riferiscono ad associazioni e organizzazioni no profit, che stanno supportando l’acquisto di beni essenziali e di benzina per permettere ai cittadini di uscire dal paese. Il governo di Kiev, la Return Alive Foundation, UkraineDAO e Ukraine Emergency Fund di Binance Charity sono i principali beneficiari delle donazioni, sebbene siano a decine i gruppi che da giorni chiedono un aiuto economico sotto forma di criptovaluta. Tra questi, come ricorda Merkle, il team Cyber ;;Partisans, un collettivo di attivisti informatici anonimo bielorusso. Emerso nel settembre 2020, ha dichiarato di voler lavorare con hacker volontari per aiutare l’esercito ucraino a combattere gli invasori sul terreno informatico. Così come la Ukrainian Cyber Alliance, nata dalla fusione dei gruppi di attivisti informatici FalconsFlame, Trinity, RUH8 e Cyberhunt. “Secondo i nostri dati, i portafogli interessati hanno ricevuto oltre 18 milioni di dollari in ethereum, 16 milioni in bitcoin e 6 milioni in token binance (BNB) e BEP” spiega Merkle Science. “È interessante notare che vengono effettuate più donazioni su ethereum, DOT e BNB, poiché le transazioni su queste reti sono più veloci ed economiche rispetto ai bitcoin”.
Fonte Ansa.it