(ANSA) – RIACE, 02 MAR – “Sono giorni drammatici per la
nostra vita. L’odio, le armi, la guerra, lasciano solo macerie,
distruzioni, vittime innocenti, morte ed umanità in fuga verso
un sogno di liberazione”. Lo scrive, in un post su Facebook,
Mimmo Lucano facendo riferimento alla guerra in Ucraina ed alla
fuga dal Paese di migliaia di persone, nei confronti delle quali
l’ex sindaco di Riace mette a disposizione le case che quando
era primo cittadino venivano utilizzate dai migranti. “Tutto
oggi – aggiunge Lucano – sembra impossibile, inutile, superfluo.
Ci rimane solo la tristezza. Ma noi non ci rassegniamo e
intendiamo dare il nostro contributo”.
Le case di Riace cui fa riferimento Lucano, che potrebbero
ospitare una cinquantina di persone, sono nella disponibilità
dell’associazione “Città futura”, fondata dall’ex sindaco. “Dice
un mio amico, l’ex vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini –
scrive ancora Mimmo Lucano nel post – che ‘il male è veramente
tale quando ci fa perdere il sorriso’. Ma noi quel sorriso ce
l’abbiamo ancora. Siamo aggrappati, riguardo la situazione in
Ucraina, alla speranza di notizie positive e di messaggi di
pace, che però ancora non arrivano”.
Lucano propone anche di assegnare ai profughi dell’Ucraina i
fondi raccolti in suo favore per pagare la sanzione pecuniaria
per quasi un milione di euro comminatagli a conclusione del
processo di primo grado scaturito dall’inchiesta della Procura
della Repubblica di Locri sull’utilizzo dei fondi ministeriali
per l’accoglienza e la gestione dei migranti a Riace. La pena
detentiva alla quale il Tribunale di Locri (presidente Fulvio
Accurso) ha condannato Lucano é stata a 13 anni e 2 mesi di
reclusione, quasi il doppio rispetto alla richiesta della
pubblica accusa, che era stata di 7 anni e 11 mesi”.
“Chiedo – scrive Lucano nel suo post su Facebook – che la
raccolta fondi promossa da Luigi Manconi e dall’associazione
umanitaria ‘A buon diritto’, a cui esprimo un forte senso di
gratitudine, venga utilizzata per l’accoglienza dei profughi
ucraini e di quelli di qualsiasi etnia che sono in fuga dagli
orrori della guerra in qualunque parte del mondo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it