Ucraina, Macron ribadisce il suo no alla parola ‘genocidio’

(ANSA) – PARIGI, 14 APR – Il presidente francese, Emmanuel
Macron, ha ribadito oggi – a proposito della polemica sul suo
rifiuto di impiegare la parola “genocidio” per definire le
operazioni russe in Ucraina – che “l’escalation verbale” non “aiuterà” gli ucraini e potrebbe spingere gli occidentali a
intervenire.
    Macron – parlando ai microfoni di France Bleu – ha detto di
aver parlato in mattinata con il presidente ucraino Volodymyr
Zelensky, che ieri aveva detto di essere stato “molto ferito”
dal rifiuto dell’omologo francese di denunciare un “genocidio”
nel suo paese, a differenza del presidente americano Joe Biden.
    “La parola genocidio ha un senso” e “deve essere una
qualifica stabilita da giuristi, non da politici”, ha detto
Macron durante una visita elettorale nella città portuale di Le
Havre, nel nord della Francia. Secondo lui, “gli stati che
parlano di genocidio, secondo le convenzioni internazionali,
dovrebbero intervenire. E’ questo che la gente vuole? Io non
credo”, perché significherebbe “diventare cobelligeranti” nel
conflitto. “Tutti devono mantenere il discernimento – ha
proseguito Macron – questo non significa aiutare l’Ucraina, ma
entrare nell’escalation verbale senza trarne tutte le
conseguenze. Io mantengo la stessa linea d’azione: fare di tutto
per fermare questa guerra, essere al fianco degli ucraini,
continuare con le misure di solidarietà ed agire per ritrovare
la pace e proteggere i nostri connazionali dalla guerra”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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