(ANSA) – ROMA, 24 GIU – Da quando è iniziato il conflitto e
una coalizione di paesi si è riunita per difendere l’Ucraina, le
agenzie di intelligence russe hanno intensificato le attività di
spionaggio contro i governi alleati. Sono stati rilevati
tentativi di intrusione su 128 organizzazioni in 42 paesi al di
fuori dell’Ucraina. Gli Stati Uniti sono stati l’obiettivo
numero uno ma le attività hanno preso di mira anche la Polonia e
paesi baltici come Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e
Turchia. Lo ha rilevato la divisione Intelligence e dati di
Microsoft che conduce analisi periodiche da quando è esploso il
conflitto.
Secondo l’indagine, c’è stato un aumento di attività nei
confronti dei ministeri degli esteri dei paesi Nato, governi,
think tank, organizzazioni umanitarie, società tecnologiche e
fornitori di energia e altre infrastrutture critiche. Queste
azioni hanno “avuto successo il 29% delle volte – spiegano i
ricercatoti – un quarto di queste intrusioni andate a buon fine
ha portato all’esfiltrazione confermata dei dati di
un’organizzazione”.
La divisione sicurezza di Microsodt spiega che “con il
progredire della guerra, le agenzie russe stanno concentrando le
loro operazioni di ‘cyber-influenza’ su quattro distinti
destinatari prendendo di mira la popolazione russa con
l’obiettivo di sostenere lo sforzo bellico, la popolazione
ucraina con l’obiettivo di minare la fiducia nella volontà e
capacità del Paese di resistere agli attacchi russi, le
popolazioni americane ed europee per minare l’unità occidentale
e depistare le critiche sui crimini di guerra militari russi, e
stanno iniziando a prendere di mira le popolazioni dei paesi non
allineati per avere il loro sostegno alle Nazioni Unite”.
Microsoft sottolinea che gli attacchi informatici russi possono
essere contrastati solo attraverso una collaborazione
pubblico-privato. Governi, aziende, organizzazioni non
governative e università devono lavorare insieme per proteggere
le infrastrutture critiche e i cittadini. (ANSA).
Fonte Ansa.it