(ANSA) – ROMA, 24 MAR – L’impatto dei primi 28 giorni di
conflitto sul sistema sanitario ucraino è stato “devastante”.
Oltre 1000 strutture sanitarie sono vicine alle linee di
conflitto, 64 gli attacchi accertati ai centri sanitari, che
hanno provocato 15 morti e 37 feriti.
È quanto afferma l’ufficio europeo dell’Oms secondo cui circa
la metà delle farmacie ucraine potrebbero ormai essere chiuse.
Anche la vaccinazione contro il Covid-19 e quelle di routine si
sono fermate.
Molti operatori sanitari sono sfollati o impossibilitati a
lavorare, riferisce l’Oms che evidenzia come milioni di persone
attualmente sono senza cure.
All’interno del Paese si contano quasi 7 milioni di sfollati, a
cui si aggiungono i 4 milioni di profughi fuggiti nei paesi
vicini. “In pratica 1 ucraino su 4 è stato sfollato con la
forza, situazione che aggraverà la salute di coloro che soffrono
di malattie croniche”, spiega l’Oms riferendo come, secondo
l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 1
sfollato su 3 soffra di una patologia cronica.
In Ucraina alcuni ospedali sono stati riadattati per la cura
dei feriti di guerra: un cambiamento necessario per far fronte
all’emergenza ma che, fa notare l’Oms, “va a scapito dei servizi
essenziali e dell’assistenza sanitaria di base”.
“Ho visto con i miei occhi l’eccezionale risposta umanitaria
nei Paesi vicini, ma questa emergenza è tutt’altro che finita”,
afferma Hans Henri P. Kluge, direttore Oms Europa. “Ci
aspettiamo che più persone – principalmente donne, bambini e
anziani – con esigenze sanitarie ancora maggiori vengano
sfollate nelle prossime settimane”, spiega. (ANSA).
Fonte Ansa.it