(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 25 DIC – Il Papa, nella
benedizione ‘Urbi et Orbi’, ha rivolto il primo pensiero
all’Ucraina: “Il nostro sguardo si riempia dei volti dei
fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al
buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della
distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore ci renda
pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno
soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere
le armi e porre fine subito a questa guerra insensata!
Purtroppo, si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle
logiche del mondo. Ma la voce del Bambino, chi l’ascolta?”.
Ma non c’è solo la guerra in Ucraina perché “il nostro tempo
sta vivendo una grave carestia di pace anche in altre regioni,
in altri teatri di questa terza guerra mondiale”.
Uno sguardo particolare per l’Iran per il quale il Pontefice
chiede “riconciliazione” e la fine di “ogni spargimento di
sangue”.
Francesco auspica poi la ripresa del “dialogo” e della “reciproca fiducia” tra israeliani e palestinesi.
Il Pontefice ha anche citato la Siria, “ancora martoriata da
un conflitto che è passato in secondo piano ma non è finito”.
Poi il Libano “perché possa finalmente risollevarsi, con il
sostegno della comunità internazionale”. Preoccupazione è stata
espressa anche per il Sahel, lo Yemen e per “le tensioni
politiche e sociali” nel continente americano, “penso in
particolare alla popolazione haitiana che sta soffrendo da tanto
tempo”. (ANSA).
Fonte Ansa.it