(ANSA) – ROMA, 09 LUG – Nelle tasche dei lavoratori
dipendenti che, a causa del COVID – 19, sono stati posti in
cassa integrazione nei mesi di aprile e maggio mancano 4,8
miliardi di euro. È quanto emerge da un’analisi del Servizio
Lavoro, Coesione e Territorio della UIL sui dati Inps.
In media sono 569 euro in meno a testa per 8,4 milioni di
beneficiari. E la perdita raggiunge 966 euro medi procapite, nel
bimestre, per i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, 5
milioni di persone.
Tra le regioni, va alla Lombardia il primato della maggior
perdita delle retribuzioni nette, pari al 25% del totale
nazionale (1,2 miliardi di euro), seguita dal Veneto (608
milioni di euro netti), dall’Emilia Romagna (491 milioni di euro
netti) e dal Piemonte (418 milioni di euro netti).
“Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei della 13esima
e della 14esima in due mesi le buste paga si sono alleggerite
mediamente dal 18% al 37%, a seconda del reddito”, spiega la
segretaria confederale Uil Ivana Veronese che chiede di rivedere
i tetti massimi del sussidio della cassa integrazione e la loro
rivalutazione. (ANSA).
Fonte Ansa.it