UniCredit accelera il suo buyback
anticipando al 2023 una tranche da 2,5 miliardi di euro del
programma di riacquisto di azioni proprie. La banca, spiega una
nota, “beneficia di elevati livelli di capitale e di una
generazione organica di capitale ai vertici della categoria,
sostenuta da una performance finanziaria costantemente elevata,
da una solida qualità degli attivi e da un costo del rischio
strutturalmente più basso” e ciò la posiziona “in modo ottimale
per affrontare i periodi di incertezza macroeconomica”,
consentendole “di anticipare una parte del riacquisto di azioni
proprie”.
L’obiettivo di distribuzione per il 2023 di UniCredit, che
dispone di un Cet1 proforma del 15,8%, è di almeno 6,5 miliardi
di euro, contro i 5,25 miliardi di euro del 2022, che si
traducono in un rendimento totale di oltre il 16%. “Ciò
sottolinea l’impegno di UniCredit a conseguire rendimenti
interessanti e sostenibili per gli azionisti, preservando al
contempo la solidità patrimoniale”.
Intanto il ceo Andrea Orcel, intervenuto alla Bank of America
financials ceo conference, ha definito “sostenibile” l’obiettivo
di remunerare gli azionisti con almeno 6,5 miliardi di euro
all’anno, una capacità che non sarà impattata dalla tassa sugli
extraprofitti delle banche, i cui effetti sul settore bancario
italiano sono giudicati “non significativi”. Mentre in tema di
acquisizioni, dopo il ritorno dei rumor su Mps, ha ribadito come
al momento Unicredit ritenga più conveniente ricomprare le
proprie azioni che avventurarsi in fusioni.
“Abbiamo dimostrato negli ultimi due anni e mezzo che se che
se le condizioni non sono giuste non ci muoviamo”. “E al
momento, sfortunatamente o fortunatamente, comprare le mie
azioni a cinque volte e mezza rispetto a fare acquisizioni e
prendere rischi di esecuzioni per cui pago 9 volte” è
un’alternativa su cui “non occorre spaccarsi il cervello”.
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Fonte Ansa.it