(ANSA) – MILANO, 09 DIC – Unicredit ha approvato il piano
strategico 2022-2024, chiamato “unlocked” a sottintendere
l’obiettivo di sprigionare il valore intrinseco e inespresso
dalla più internazionale delle banche italiane, presente, oltre
che nel nostro Paese, anche in Germania, Austria e nell’Est
Europa.
La banca punta ad arrivare a fine piano, nel 2024, con un
utile di 4,5 miliardi di euro, rispetto ai 3,3 miliardi attesi
per quest’anno, e di aumentare i ricavi netti dagli oltre 16
miliardi di fine 2021 ad oltre 17 miliardi mantenendo un cet1 di
almeno il 12,5-13%. Prevista, tra il 2021 e il 2024, la
distribuzione di almeno 16 miliardi di utili, tra cedole e
buyback, agli azionisti, con una base di 3,7 miliardi nel 2022.
L’Italia, tornata centrale nei piani dell’ad Andrea Orcel,
contribuirà ai risultati del gruppo con oltre 2 miliardi di euro
di utile al 2024.
Per realizzare i suoi obiettivi la banca investirà 2,8
miliardi sui dati e sul digitale, centralizzerà le fabbriche
prodotto in due divisioni, una per le imprese e una per gli
individui, e ridurrà il rapporto tra costi ricavi dall’attuale
56% al 50% a fine piano, agendo sia sulla leva dei ricavi che su
quella dei costi, attesi in calo di 500 milioni nel 2024 al
netto di 600 milioni di investimenti e 500 milioni di
inflazione. Il comunicato della banca non dà indicazioni sul
numero degli esuberi ma solo sulle assunzioni, che saranno in
totale 3.600, di cui 2.100 nel digitale e nei dati.
“La nostra rete pan-europea di 13 banche leader e la
pluralità di talenti interni al gruppo saranno unite da una
comune ragion d’essere: dare alle nostre comunità le leve per il
progresso. Stiamo investendo nel settore del digitale e dei dati
e nel nostro business, riportando i clienti al centro. Con
questa strategia otterremo rendimenti significativamente più
elevati e in progressiva crescita per i nostri azionisti,
facendo crescere il nostro business e mantenendo una solida
posizione di capitale”, ha dichiarato il ceo di Unicredit,
Andrea Orcel. Che in tema di acquisizioni mantiene un
atteggiamento opportunista (“non escludo e non pianifico M&A”)
riservandosi di valutare le opportunità che dovessero
presentarsi. (ANSA).
Fonte Ansa.it