Facebook sta fornendo all’Fbi i dati degli utenti che hanno preso parte all’assalto a Capitol Hill, compresi i loro messaggi privati, dopo l’appello di alcuni parlamentari. Lo riporta il sito di Forbes che riferisce di una denuncia contro un residente a New York che aveva postato sul social sue immagini dell’assalto, che rivela come l’Fbi abbia cercato tra i suoi messaggi privati, il suo indirizzo IP, il numero di telefono e l’indirizzo Gmail.
Dopo l’attacco del 6 gennaio, la numero 2 di Facebook Sheryl Sandberg aveva dichiarato che le proteste erano in gran parte organizzate su social media minori; successivamente era stata criticata per le prove che numerosi gruppi e account Facebook, pubblici e privati, erano stati utilizzati per organizzare la protesta.
L’individuazione e il divieto delle piattaforma tecnologiche ai rivoltosi del Campidoglio ha aperto un grande dibattito, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, sul potere delle grandi aziende tech. Riguardo il bando del profilo di Trump a tempo indeterminato, Facebook ha affidato l’esame della questione all’Oversight Board, un organismo di vigilanza indipendente sui contentuti della piattaforma. Il verdetto, vincolante per il social, ci sarà nelle prossime settimane.
Fonte Ansa.it