Finisce in mezzo alla strada il sito web messo online dall’associazione antiabortista Texas Right to Life per raccogliere le segnalazioni dei cittadini su chi, a vario titolo, aiuta le donne ad abortire, in base alla nuova legge sull’aborto in vigore in Texas. La società GoDaddy, il web host che ospitava il sito prolifewhistleblower.com sui suoi server, venerdì ha dato l’avviso di sfratto alla Texas Right to Life per “violazione dei termini di servizio”, concedendo 24 ore di tempo per spostarsi sui server di un’altra società.
A offrire accoglienza al sito è stato Epik, un provider che in passato ha già dato una casa al social Parler, popolare tra l’estrema destra americana, che era stato chiuso da Amazon Web Services all’indomani dell’assalto a Capitol Hill, e il forum 8chan, usato tra gli altri da Brenton Tarrant per annunciare nel 2019 la strage in due moschee a ChristChurch in Nuova Zelanda, e da Patrick Crucius sempre per preannunciare, due anni fa, la sparatoria in cui ha ucciso 20 persone in un supermercato di El Paso in Texas. Nelle ultime ore, tuttavia, il sito dei delatori sull’aborto è stato messo offline anche da Epik, sempre a causa della violazione dei termini di servizio, che vietano la raccolta di informazioni su altre persone senza il loro consenso.
Nei giorni scorsi il sito antiabortista era finito nel mirino anche del popolo social. Da mercoledì scorso, quando in Texas è entrata in vigore la nuova legge che vieta l’interruzione di gravidanza dopo la sesta settimana e che consente ai privati cittadini di fare causa a chiunque favorisca l’aborto, dall’impiegato della clinica al tassista che accompagna una donna ad abortire, il sito era stato inondato da segnalazioni false inviate dagli utenti dei social TikTok, Twitter e Reddit. Su queste piattaforme alcuni sviluppatori hanno anche messo a disposizione dei programmi per inviare in automatico le soffiate fasulle.
Fonte Ansa.it