(ANSA) – ROMA, 03 MAR – Limitare e rendere difficile
l’accesso ai gruppi no-vax, informare gli utenti che quelle che
si stavano per visionare erano informazioni non scientificamente
verificate. Dopo anni di crescente opposizione ai vaccini e
diversi focolai di morbillo, una malattia prevenibile con i
vaccini, Facebook ha stabilito nel 2019 la sua prima politica
per fermare la diffusione della disinformazione sui vaccini. Ma
ha funzionato? I risultati di un nuovo studio della George
Washington University pubblicato sulla rivista Vaccine
sembrerebbero far propendere per un si.
La politica di Facebook ha in effetti ridotto le
interazioni delle persone con la disinformazione sui vaccini. I
ricercatori hanno monitorato 172 pagine Facebook anti e
pro-vaccini e raccolto post da queste pagine sei mesi prima e
sei dopo la messa in atto della politica da parte del popolare
social network, avvenuta a marzo 2019. È emerso che la politica
contro la disinformazione sui vaccini di Facebook ha
moderatamente ridotto il numero di “Mi piace” ai contenuti
anti-vaccino sulle pagine sulla sua piattaforma. Secondo gli
studiosi questi può indirizzare le società di social media ad
adottare misure per limitare la popolarità dei contenuti
anti-vaccino sulla sua piattaforma. “Siamo entusiasti –
evidenzia Jiayan Gu, una delle autrici della ricerca – di
continuare questo lavoro e accrescere la nostra comprensione di
come gli interventi di politiche sui social media possano
cambiare positivamente gli ecosistemi di condivisione delle
informazioni online”. (ANSA).
Fonte Ansa.it