“Spiace vedere le mie parole così
gravemente e strumentalmente fraintese dall’Unione degli
Studenti perché il mio progetto, al contrario di quanto viene
sostenuto, va esattamente nella direzione di una piena
integrazione che salvaguardi tempi e qualità di apprendimento di
tutti gli studenti, senza nessuna ghettizzazione. Infatti ho
dichiarato che, in caso di ragazzi stranieri con importanti
deficit in italiano e matematica, le vie percorribili, anche
guardando alle esperienze di altri Paesi europei, possono essere
due: il temporaneo insegnamento differenziato, in
accompagnamento alle lezioni ordinarie, solo della lingua
italiana ed eventualmente della matematica, fino a un adeguato
allineamento alle competenze già acquisite dal resto della
classe; oppure corsi pomeridiani obbligatori di potenziamento.
Devo anche sottolineare, come ho già affermato, che queste due
ipotesi dovranno passare preventivamente il vaglio di un ampio
confronto, con grande attenzione alla salvaguardia
dell’autonomia scolastica. Per questo ritengo che le
osservazioni dell’UdS, peraltro espresse con toni gratuitamente
offensivi, siano molto lontane dalla realtà dei fatti,
rischiando tra l’altro di contribuire a una dannosa
strumentalizzazione su un tema delicato quale quello della
centralità dello studente, di tutti gli studenti”. Così il
ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a proposito dei
progetti per gli alunni stranieri nelle scuole.
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