(ANSA) – ROMA, 18 OTT – “Negli anni Settanta c’erano gli
ideali e si pensava di poter cambiare il mondo. Ma non era così
perché è impossibile farlo. Solo se cambi te stesso, cercando di
migliorarti lavorando su di te, puoi cambiare il mondo. Ai tempi
del mio Siamo solo noi (che compie 40 anni) c’erano Lotta
continua, Potere Operaio, ma erano fatte da studenti che
vivevano con le proprie famiglie, pensavano alla rivoluzione, ma
si divertivano più che altro. Erano dei rivoluzionari ‘da
salotto’. Oggi invece questi rivoluzionari ridicoli rivoltano il
senso delle parole. Per loro libertà è fare quello che cazzo gli
pare. Ma questa non è libertà”. Parola di Vasco Rossi, che dopo
l’esternazione sui no vax di pochi giorni fa a Milano, nel
presentare il suo nuovo album, “Siamo qui”, in uscita il 12
novembre, stavolta, ospite in diretta del programma The flight
trasmesso da Rtl 102,5, torna su un tema a lui caro: la libertà.
E lo fa rispondendo alle domande dei conduttori del programma,
Matteo Campese, Paola Di Benedetto e Francesco Taranto e
talvolta anche alle richieste degli ascoltatori.
“Anche la collettività ha un senso – prosegue Vasco -. Una
generazione di giovani è morta per difendere la libertà di
parola, non la libertà d’insultare. La libertà d’espressione
c’è, se tu parli con un nome cognome e indirizzo, non se ti
nascondi dietro una tastiera e a un nickname. Non è questa
libertà d’espressione. E’ il contrario della democrazia. Io oggi
sento cose incredibili ma questa è solo ignoranza. E sono
orgogliosi di essere ignoranti. E allora sono pericolosi”.
“Siamo qui – conclude – pieni di guai – perché siamo qui ‘gettati nel mondo’, come dicono i filosofi, dipendenti da
tutti, quindi pronti a soddisfare subito i bisogni della mamma,
del padre, della famiglia degli amici. Perché è naturale:
abbiamo bisogno d’amore, di essere amati. Nel comporre una
canzone io parto sempre da una sola frase e poi arriva il resto.
Rileggendo capisco io stesso le mie le canzoni. Ecco, l’amore è
il senso della vita di tutto e noi “Siamo qui” a spiegarlo”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it