(ANSA) – VENEZIA, 08 SET – Uno scrittore egocentrico chiuso
nel suo studio e nei suoi libri che ama forse più dei familiari,
una moglie piuttosto invisibile, due figli adolescenti che
aspettano attenzioni e approvazione: è il quadretto familiare
del Silenzio Grande, il film di Alessandro Gassmann alle
Giornate degli Autori a Venezia 78 con un cast importante con
Massimiliano Gallo, Margherita Buy e Marina Confalone,
affiancati da due giovani emergenti Antonia Fotaras ed Emanuele
Linfatti.
La storia del film è tratta dall’omonima pièce teatrale di
Maurizio de Giovanni, che firma anche la sceneggiatura insieme
ad Andrea Ozza e lo stesso Gassmann e che Gassmann aveva già
diretto a teatro. “Al centro della storia sono i silenzi che
giorno dopo giorno creano un distacco così grande che è
impossibile da recuperare. La storia è ambientata negli anni ’60
a Napoli praticamente tutta dentro una grande villa, Villa
Primic, un tempo lussuosa ora malmessa che ora la signora Rose
(Buy) mette in vendita d’accordo con i figli Massimiliano e
Adele e in contrasto con il marito Valerio (Gallo), che scoprirà
di non aver mai davvero conosciuto la sua famiglia, mentre la
governante (Confalone) sembra essere l’unica con cui comunica.
Gassmann si è ritagliato un piccolo ruolo, una pubblicità stile
pasta del capitano.
“Io amo il silenzio, in pubblico parlo tanto ma a me – svela
Gassmann – i silenzi piacciono, solo due persone erano più
silenziose: mio padre e Erri De Luca”.
Il Silenzio Grande prodotto da Paco Cinematografica in
collaborazione con Vision Distribution, Amazon Prime Video, SKY
e Rai Cinema, sarà distribuito da Vision Distribution a partire
dal 16 settembre. “Il lockdown mi ha dato tanto tempo per
riflettere, anche su me stesso, per me ha determinato una
ripartenza: non rinnego nulla del mio passato, ho fatto
tantissima commedia, film drammatici, ma ora mi sembra di
conoscermi meglio, ho 56 anni e vorrei seguito quello che amo
nella vita molto più di prima. Sarò meno pop e spero che questo
film sia un buon passaggio per dimostrare di sapere fare bene
anche la regia”. (ANSA).
Fonte Ansa.it