Venezia: Sorrentino guida la carica degli italiani

(ANSA) – ROMA, 29 AGO – C’è uno squadrone italiano
protagonista a Venezia 78 (1-11 settembre), una partecipazione
da record con cinque film in concorso e tantissimi in selezione
e altre sezioni, da Orizzonti alle Giornate degli Autori, che
ben rappresentano il nuovo cinema italiano, dalla generazione
dei registi affermati come il premio Oscar Paolo Sorrentino e
Mario Martone ai nuovi talenti, dai fratelli D’Innocenzo a
Gabriele Mainetti atteso alla seconda prova e poi ancora gli
emergenti come Leonardo Di Costanzo, Laura Bispuri, Stefano
Mordini, Alessandro Gassman. Ecco una guida degli italiani alla
Mostra, a cominciare dai 5 per il Leone.
    E’ STATA LA MANO DI DIO – A 20 anni esatti dal primo film L’uomo
in piu’ con Toni Servillo, Sorrentino porta a Venezia un
autobiografico racconto di destino e famiglia, sport e cinema,
amore e perdita nella storia di Fabietto, ragazzo nella Napoli
degli anni ’80. Nel cast, accanto al protagonista/alter ego
Filippo Scotti, un fantastico Toni Servillo, Teresa Saponangelo,
Luisa Ranieri, Renato Carpentieri.
    QUI RIDO IO – Mario Martone racconta la vita del grande attore
comico e commediografo della Napoli dei primi del ‘900 Eduardo
Scarpetta interpretato da Toni Servillo (che ha anche un terzo
film, AriaFerma di Leonardo Di Costanzo).
    AMERICA LATINA – Al terzo film i gemelli D’Innocenzo conquistano
il concorso. Per il nuovo film (“una storia d’amore, e come
tutte le storie d’amore un thriller”), hanno di nuovo scelto
come protagonista Elio Germano nei panni del titolare di uno
studio dentistico a Latina.
    FREAKS OUT – E’ il nuovo ambizioso film di Gabriele Mainetti che
con l’opera prima Lo chiamavano Jeeg Robot ha dato una scossa al
cinema italiano. Ritrova nel cast Claudio Santamaria. Il film
d’avventura e di formazione racconta una storia “nella Roma
occupata del 1943 con quattro freak, unici e irripetibili,
protagonisti di una Storia piu’ grande di loro”.
    IL BUCO – Dopo 11 anni è il ritorno al cinema di Michelangelo
Frammartino. Nell’agosto del 1961 un gruppo di giovani
speleologi piemontesi scopre a poco meno di 700 metri di
profondità’ una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso
del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di
pastori. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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