Violazione dei dati, impatto da 223 miliardi di dollari

(ANSA) – MILANO, 15 GIU – Secondo lo studio ‘Valuing Cyber
Risk’, realizzato da Interbrand e Infosys, sarebbe di 223
miliardi di dollari il rischio economico di una violazione dei
dati per le prime 100 aziende al mondo, parte della classifica ‘100 Best Global Brands 2021’. Per quantificare il rischio, gli
analisti hanno identificato alcuni fattori chiave che, a seguito
di un’eventuale ‘data breach’, causerebbero una perdita
economica sul breve e medio periodo. Tra questi, la presenza
(reputazione del brand), l’affinità (coinvolgimento col brand),
la fiducia. Per il danno potenziale è stata utilizzata una
metodologia proprietaria di Interbrand. Dal report emerge che
alcuni settori, principalmente quello tecnologico, dei servizi
finanziari e automotive, rischiano un maggiore impatto globale
sul marchio per un attacco hacker. Tuttavia, sono i brand del
lusso e dei beni di consumo che dovrebbero fronteggiare una
perdita maggiore in termini economici, in primo luogo la
riduzione dell’utile netto. Valuing Cyber Risk ha anche
quantificato il trend del rischio per singolo mercato. Ad
esempio, quello per il segmento hi-tech è salito a 29 miliardi
di dollari, ovvero il 53% dell’utile netto del settore nel 2020;
i servizi finanziari rischiano 2,6 miliardi di dollari, circa il
52% dell’utile netto dello scorso anno; l’automobilistico 4. 2
miliardi di dollari, il 77% dell’utile netto; i beni di consumo
5 miliardi di dollari, il 114% del reddito netto. Il rischio del
valore per i marchi del lusso è stimato in 2,4 miliardi di
dollari, il 115% del reddito netto del settore nel 2020. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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