Dopo il successo degli anni ’90 e dei primi anni del nuovo millennio i giochi di ruolo sono pian piano stati messi da parte per far posto alle nuove mode amate soprattutto dai più giovani. C’è stato un fiorire di sparatutto e di multiplayer online che hanno preso il sopravvento, incontrando sempre di più le richieste dei giocatori. Ma i giochi di ruolo non sono mai spariti del tutto, c’è sempre stata e sempre ci sarà una nicchia piuttosto nutrita di appassionati che continuerà a giocare a questo tipo di titoli. Ed è per questo che si continuano a realizzare titoli come Wasteland 3, gioco sostenuto direttamente da Microsoft che ne ha affidato lo sviluppo al designer Brian Fargo.
Il gioco segue le dinamiche del precedente capitolo e quelle tipiche dei giochi di ruolo. Gli appassionati del genere non troveranno grosse difficoltà ad adattarsi a Wasteland 3, ma bisogna partire con la convinzione che non si tratta di un titolo semplice. Wasteland 3 mette a dura prova la pazienza di qualsiasi gamer: portare a termine anche le missioni più semplici sarà tutt’altro che scontato e pensare che sconfiggere i nemici sia un gioco da ragazzi è un grosso errore. Ogni singola decisione presa all’interno di uno scontro o di una missione deve essere pensata nel minimo dettaglio, altrimenti gli avversari avranno vita facile. E come in tutti i giochi di ruolo, la creazione di una squadra equilibrata, in grado in ogni momento di adattarsi alle diverse esigenze fa veramente la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Ecco la nostra recensione di Wasteland 3.
Alla scoperta del Colorado
Per Wasteland 3 Brian Fargo ha deciso di cambiare completamente ambientazione: si è passati dal caldo dell’Arizona alle lande congelate del Colorado. I Ranger, dopo aver salvato l’Arizona nel secondo capitolo del videogame, sono chiamati a portare i loro servizi nel Colorado. A richiedere l’intervento è il Patriarca che controlla il Colorado da diversi anni, ma che ora è in difficoltà, attaccato da diverse fazioni nemiche che controllano piccoli spazi di territorio. Ed è proprio durante il viaggio dall’Arizona al Colorado che i Ranger vengono attaccati da un gruppo di nemici e la truppa viene decimata.
Tra i pochi superstiti ci saremo anche noi (per la prima volta, in Westeland 3 dovremo creare ben due personaggi da controllare e non solo uno) e dopo aver accettato l’incarico ufficiale dal Patriarca, partirà la nostra avventura per salvare il Colorado. Ma la missione non sarà così semplice: l’ambientazione è ricca di paesaggi ostili e radioattivi e fino a quando non riusciremo a potenziare Kodiak, un mezzo cingolato in grado di resistere a tutto e tutti, sarà complicato riuscire a esplorare tutte le zone.
Il gameplay di Wasteland 3
Chi è abituato ai battle royale troverà piuttosto noioso il gameplay di Wasteland 3, ma i puristi dei GdR lo ameranno. Wasteland 3 è il perfetto esempio di come deve essere fatto un gioco di ruolo: tanto lavoro di squadra, sistema di combattimento molto raffinato e tanta diplomazia che permette di evitare inutili e sanguinosi scontri.
In totale i personaggi di Wasteland 3 sono sette: cinque ranger e due scelti a caso tra i PNG che si trovano durante l’esplorazione della mappa. Personaggi che possono cambiare in base alla situazione in modo da avere una squadra sempre equilibrata e in grado di superare qualsiasi difficoltà. Come già detto, il livello di difficoltà è piuttosto elevato ed essere in grado di cavarsela anche di fronte alle avversità più grandi è necessario per andare avanti.
Il sistema di combattimento di Wasteland 3
Uno dei cambiamenti più importanti rispetto a Wasteland 2 è proprio il sistema di combattimento. Nel nuovo gioco il sistema si basa su due turni unici in cui è possibile prendere le decisioni migliori in base all’evoluzione del gioco. In questo modo i combattimenti sono molto più elaborati rispetto al passato e permettono anche di divertirsi di più.
L’unica nota negativa, se così la vogliamo definire, è la maggior difficoltà del videogame. Portare a termine una missione che all’apparenza sembra facile è davvero complicato. E anche selezionando i livelli di difficoltà più bassi, ci si ritroverà nella maggior parte dei casi a dover ricominciare e a cambiare approccio al combattimento. Riuscire a diventare un bravo giocatore è complicato, ma allo stesso tempo porta grande soddisfazione.
L’arte della diplomazia
Il gioco è molto strutturato e presenta tantissime missioni secondarie che bisogna affrontare se si vogliono scoprire nuovi personaggi che si rivelano molto utili in varie situazioni. Missioni nelle quali non sempre è necessario utilizzare le armi per portarle a termine: in molti casi basta saper utilizzare le giuste parole per farsi amici chi ci può aiutare. L’unico inconveniente è la lingua: il gioco è completamente in inglese e bisogna conoscerlo abbastanza bene per riuscire a vincere le sfide dialettiche.
Comparto grafico e audio
L’utilizzo del motore grafico Unity ha fatto fare grossi passi sotto il profilo dei dettagli tecnici a Wasteland 3, nonostante la presenza di qualche bug fastidioso e di texture che in alcuni casi non sono proprio realizzate alla perfezione. Il cambio di ambientazione, dall’Arizona al Colorado, dalle lande desertiche ai ghiacciai, ha anche permesso al gioco di “svecchiarsi” e di proporre qualcosa di nuovo agli appassionati della serie.
Anche il comparto audio è piuttosto piacevole e permette di entrare ancora di più nel gioco, soprattutto nei momenti salienti delle battaglie.
Giudizio finale su Wasteland 3
Se siete degli amanti dei giochi di ruolo non potete non acquistare Wasteland 3, uno dei titoli che meglio rappresenta questo genere. Il nuovo capitolo introduce anche un nuovo sistema di combattimento che rende il titolo ancora più accattivante. Inoltre, per completare la campagna principale e tutte le missioni secondarie bisogna investire almeno una quarantina di ore, una durata piuttosto lunga per un gioco di questo tipo.
Fonte Fastweb.it