Il 29 settembre si celebra la Giornata mondiale per il cuore (World Heart Day) con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’hashtag della Giornata 2020 è #UseHeart to beat cardiovascular disease (usa il cuore per sconfiggere le malattie cardiovascolari).
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte sul pianeta, una delle principali cause di morbidità e disabilità ed hanno un altissimo impatto sociale ed economico.
I dati sulle malattie cardiovascolari
In Europa secondo i dati della quinta edizione dello European Cardiovascular Disease Statistics oltre 80 milioni di persone sono affette da malattie cardiovascolari (il 48% uomini e il 52% donne) e queste sono responsabili di 3,9 milioni di decessi annui (45% di tutte le cause di morte).
I dati Istat indicano che nel 2017 le malattie del sistema circolatorio rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese essendo responsabili del 36% circa dei decessi.
Principali fattori di rischio
Fra i più importanti fattori di rischio prevenibili vi sono:
- scorretta alimentazione (non equilibrata e ipercalorica; ricca di grassi, zuccheri e sale; povera di frutta e verdure)
- sovrappeso e l’obesità
- diabete
- dislipidemie
- tabagismo (fumo e uso di altri prodotti del tabacco)
- sedentarietà.
La Prevenzione
Oggi più che mai la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita (praticare quotidianamente un’adeguata attività fisica, evitare il consumo rischioso e dannoso di alcol, non fumare e non usare altri prodotti del tabacco, seguire una sana alimentazione) rappresentano l’arma più efficace per ridurre i casi di malattie cardiovascolari e di morti cardiache improvvise.
Riguardo l’attività fisica, nonostante sia evidente il suo ruolo protettivo a tutte le età rispetto a numerose condizioni patologiche, si stima che il 28% della popolazione mondiale sia sedentario, soprattutto donne.
Inoltre, Report sviluppato dall’Oms per la Giornata mondiale per il cuore, in collaborazione con la World Hearth Federation e con l’Università di Newcastle in Australia, il tabacco è ritenuto responsabile del 20% dei decessi per malattie coronariche.
Il rapporto sottolinea che anche i prodotti del tabacco non da fumo sono dannosi per la salute (si stima provochino 200.000 decessi annui per malattie coronariche), così come l’uso di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato è associato ad un rischio aumentato di malattie cardiovascolari.
La prevenzione delle malattie cardiovascolari è ancora più importante in questa fase pandemica dovuta alla diffusione del virus Sars-CoV-2: i pazienti affetti da malattie cardiovascolari sono più a rischio di sviluppare forme gravi del virus e quindi l’adozione di comportamenti salutari, l’aderenza terapeutica in caso di patologia già presente e il rispetto di tutte le misure di prevenzione raccomandate per contrastare la diffusione del virus – uso della mascherina, rispetto del distanziamento sociale, frequente lavaggio delle mani – sono importanti per tutti e ancora di più per le persone cardiopatiche.
Il Ministero della Salute sostiene la prevenzione delle malattie cardiovascolari come obiettivo prioritario per il contrasto alle malattie croniche. Di seguito una sintesi del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e dell’Alleanza per le malattie cardio-cerebro-vascolari costituita nel 2017 alla quale hanno aderito numerose federazioni e società scientifiche.
Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, adottato di recente (Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020) in continuità con i precedenti, conferma l’approccio intersettoriale, per setting e per ciclo di vita, consolidando l’impegno delle Regioni alla promozione della salute e al rafforzamento degli interventi finalizzati all’individuazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, tra cui le malattie cardiovascolari, e al loro indirizzo verso un’adeguata “presa in carico”.
Il PNP mira ad agire anche sui determinanti sociali di salute (condizioni socio-economiche e culturali, urbanizzazione, politiche ambientali, povertà, ecc.) che a loro volta influenzano fortemente i fattori di rischio modificabili (scorretta alimentazione, sedentarietà, tabagismo, consumo rischioso e dannoso di alcol) che quindi solo in parte dipendono da scelte individuali. Il PNP promuove, infatti, un modello basato non solo sull’erogazione di prestazioni sanitarie, ma che mira a promuovere in maniera proattiva la salute delle persone come valore per la società e risorsa di vita quotidiana. Ogni Regione è ora chiamata ad adottare il PNP e a predisporre un proprio Piano Regionale della Prevenzione (PRP), declinando contenuti, obiettivi, linee di azione all’interno dei contesti territoriali.
Anche l’Alleanza Italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari è impegnata per accrescere gli interventi di prevenzione, assistenza e controllo delle malattie cardio-cerebrovascolari. Costituita nel 2017 presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero, all’Alleanza aderiscono più di quaranta Federazioni/Società di cardiologia e neurologia, medicina interna, medici di medicina generale, pediatri, farmacisti, nonché Associazioni di pazienti e altri Enti.
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Fonte Salute.gov.it News