Il colosso dei pagamenti Worldline
sprofonda alla Borsa di Parigi (-55,6% a 10,4 euro) dopo aver
tagliato l’outlook sui ricavi, trascinando con sé tutto il
settore dei pagamenti. Nexi crolla del 20% a 5 euro, toccando un
nuovo minimo storico e bruciando i rialzi messi a segni nelle
ultime sedute in scia ai rumor di un interesse di alcuni fondi.
Woldline ha chiuso il terzo trimestre con ricavi per 1.182
milioni, in crescita del 4,8% a livello organico, ma ha tagliato
dal +8-10% al +6-7% le prospettive di crescita del 2023. Pesano
la frenata dell’economia in alcuni Paesi, tra cui la Germania, e
la chiusura di alcuni contratti.
Nel terzo trimestre, ha spiegato Worldline, “alcune delle
nostre geografie ‘core’, in particolare il mercato tedesco,
hanno mostrato un rallentamento macroeconomico” con i
consumatori che “hanno iniziato ad allocare una quota maggiore
della loro spesa” verso beni non discrezionali, come cibo,
affitto, bollette, a scapito delle spese discrezionali, “impattando la nostra crescita e redditività”.
Inoltre Worldline ha “irrigidito” le sue politiche sui rischi
chiudendo “alcune specifiche relazioni merchants”, cioè relative
ai pagamenti elettronici, i cui “costi e rischi potenziali” non
sono più in linea con la nuova policy.
In Borsa sbanda tutto il settore dei pagamenti, che già da
tempo vive un periodo travagliato a causa degli alti tassi di
interesse che pesano sul debito e del rallentamento
dell’economia che frena i pagamenti elettronici. L’olandese
Ayden cede l’11% ad Amsterdam mentre a Londra, Cab Payments,
crollata ieri del 74% dopo un profit warning, cede un altro 10%.
Il tonfo in Borsa costa a Woldline più di tre miliardi di euro
di capitalizzazione.
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Fonte Ansa.it