(ANSA) – ROMA, 17 MAG – Fresco e pieno di musica, tra cui il
brano ‘Cerotti’ che è subito tormentone. MORRISON di Federico
Zampaglione dimostra come si possa fare, senza troppi soldi, un
film che non annoia e con tanto di happy end finale, ma per
nulla retorico. È anche vero che il leader dei Tiromancino, al
suo quarto film, dopo la deriva horror mette mano a un tema che
conosce bene, quello della musica, un’arte che – come si vede
appunto in quest’opera, in sala dal 20 maggio con Vision
Distribution – benedice o danna. “Più che un film considero Morrison una canzone dei
Tiromancino” dice Zampaglione in conferenza stampa in presenza a
Roma. La storia – tratta dal romanzo di Zampaglione ‘Dove tutto
è a metà’, edito da Mondadori, scritto insieme a Giacomo Gensini
– mette insieme due generazioni di musicisti: quella del
ventenne Lodo (Lorenzo Zurzolo) e quella del cinquantenne Libero
Ferri (Giovanni Calcagno). Il primo è un musicista in cerca
visibilità e, l’altro, un veterano che ha conosciuto il successo
e ora è in piena crisi. Lodo vive tutte le difficoltà della sua
età con tanto di difficile rapporto con un padre ingombrante e
madre assente. Un ragazzo timido che si esibisce ogni giovedì
con i Mob, band indie, in un leggendario locale romano, il
Morrison, e vive in un appartamento condiviso con altre due
persone tra cui la bella Giulia (Carlotta Antonelli), aspirante
attrice. Libero Ferri, invece, ex rockstar con un grande
successo alle spalle, vive isolato nella sua lussuosa villa
piena di ricordi, cerca ancora di tornare alla ribalta, ma
finisce per chiudersi sempre più in se stesso, trascurando la
dolce moglie Luna (Giglia Marra). È inevitabile che Lodo e
Libero Ferri prima o poi si incontrino per confrontarsi e non
solo. Nel cast del film anche Riccardo De Filippis (Giorni, Romanzo
criminale) e Adamo Dionisi (Suburra, The Shift) e camei di Ermal
Meta e Alessandra Amoroso. La produzione è di Pegasus
Entertainment e QMI in collaborazione con Vision Distribution,
Sky e Amazon Prime Video. (ANSA).
Fonte Ansa.it