(ANSA) – BERLINO, 30 SET – Il fondatore della Berlinale
Alfred Bauer ebbe un ruolo decisivo nel mondo della
cinematografia del nazionalsocialismo, e tentò dopo la guerra di
nascondere il suo vero rapporto con la dittatura. Uno studio
commissionato dal Festival dell’orso d’oro conferma una vicenda
già in parte nota, rivelando la profondità dei rapporti col
regime.
“Le rivelazioni sulle responsabilità di Bauer nella
sovrintendenza cinematografica del Reich e il suo comportamento
nel periodo di denazificazione sono sconvolgenti”, ha commentato
la codirettrice Mariette Rissenbeek. E cambiano la prospettiva
sugli anni della fondazione della rassegna berlinese, oggi
diretta insieme all’italiano Carlo Chatrian.
Bauer ne fu direttore dal 1951 al 1976. “E con la sua
funzione ha contribuito alla stabilità e alla legittimazione”
del regime, ha scritto il festival in un comunicato.
Secondo lo storico Tobias Hof, dell’ Istituto di storia
contemporanea di Monaco, fra il ’42 e il ’45 Bauer fu figura di
spicco della sovrintendenza creata da Joseph Goebbels, il
potentissimo ministro della Propaganda, nel 1942. Quest’organo,
assolutamente centrale nella guida della produzione
cinematografica dell’epoca, era in diretto scambio con il
famigerato ministro di Hitler. Ma già precedentemente, in
qualità di giurista, a partire dal 1933, il futuro fondatore
della Berlinale aveva tentato di associarsi alle organizzazioni
naziste, entrando a far parte del partito nel ’37. Dopo il ’45,
Bauer ha rilasciato affermazioni false, e mezze dichiarazioni,
costruendosi al contrario l’immagine di un avversario del
nazismo, afferma ancora lo storico che ne rileva la “sfacciataggine” caratteriale. Bauer morì a 74 anni nel 1986. Le
prime rivelazioni sul suo passato sono state pubblicate dal
settimanale die Zeit, in un articolo nel gennaio 2020. Già nella
scorsa edizione, il festival ha sospeso il premio a lui
dedicato, l’orso d’argento Alfred Bauer.(ANSA)
Fonte Ansa.it