Un cittadino sudcoreano è stato
giustiziato in Cina per traffico di droga, un verdetto raro nel
Paese asiatico per un titolare di passaporto straniero e che
potrebbe alimentare le tensioni tra Pechino e Seul.
L’imputato, che la Cina presenta come ‘Jiang’ e la cui
traslitterazione coreana potrebbe essere ‘Kang’, è stato
giustiziato ieri mattina dopo l’annuncio del verdetto da parte
della Corte intermedia del popolo di Canton, ha detto il
ministero degli Esteri cinese.
“Il diritto penale cinese stabilisce che la pena di morte può
essere applicata per reati di droga estremamente gravi”, ha
affermato il dicastero. “Quando gli imputati di nazionalità
straniera commettono un crimine sul territorio cinese, la legge
cinese si applica allo stesso modo”, ha aggiunto.
L’individuo è stato arrestato in Cina nel 2014 in possesso di
cinque chili di metanfetamine, secondo l’agenzia di stampa
sudcoreana Yonhap. Condannato a morte per la prima volta nel
2019, la sentenza è stata confermata nel 2020, ha affermato
l’agenzia. Il governo sudcoreano ha espresso il suo “rammarico”
dopo l’esecuzione del suo cittadino.
Il numero di persone giustiziate ogni anno in Cina è un
segreto di Stato, ma è raro che vengano condannati cittadini
stranieri alla pena di morte. L’esecuzione più recente di un
titolare di passaporto occidentale è quella di Akmal Shaikh, un
britannico giustiziato nel 2009 per traffico di eroina, secondo
l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Come molti paesi asiatici
tra cui Singapore, la Cina ha leggi sulla droga particolarmente
severe.
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Fonte Ansa.it